Un momento di prevenzione, sensibilizzazione e conoscenza dei dati di accesso al Centro donna Lunigiana. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Società della salute e il Consultorio, con il patrocinio del Comune di Aulla, hanno organizzato un incontro intitolato ‘Le parole sono importanti, dalla conoscenza dei dati alla riflessione condivisa: socialità, relazioni e affettività con strumenti di prevenzione della violenza’. L’iniziativa è stata un’occasione per approfondire i dati sulla violenza, ma anche per riscoprire il valore delle relazioni, della socialità e dell’affettività come strumenti di prevenzione e di speranza.
“E’ una giornata importante e significativa - ha esordito Roberto Valettini, presidente della Società della salute -, tutto ha origine dal rispetto, anche per chi esprime una diversa visione della vita. La Sds ha diversi servizi molto significativi, utili e partecipati. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione del convegno e che quotidianamente si impegnano a difesa dei più deboli”.
“Abbiamo ampliato i nostri servizi e fatto formazione - ha aggiunto il direttore Marco Formato -, da poco abbiamo sottoscritto un contratto locazione per la Casa rifugio a tutela delle vittime di maltrattamenti, la stiamo arredando e a giorni comincerà la nuova esperienza. La comunità deve accompagnare ai servizi, segnalare situazioni di emergenza e fare prevenzione”.
Nel vivo dell’incontro è entrata Francesca Ferdani, assistente sociale. “E’ il momento di fare prevenzione e riflessioni con associazioni, amministratori, forze dell’ordine e cittadini - ha detto -, per cercare di arginare una situazione complessa. Il Centro donna è pubblico, ci permette di collaborare, creare reti e lavorare in equipe, è luogo di ascolto e accoglienza. Di solito il primo accesso è telefonico, poi in presenza, nella rete di sportelli sul territorio, per capire l’iter da seguire, tra consulenza psicologica, legale, oppure di emergenza. Lavoriamo anche con le scuole, per la prevenzione”.
I dati specifici sono stati invece esposti dall’operatrice del Centro donna, Helene Del Pippo. “I dati sono importanti - ha evidenziato - , gli accessi totali del 2024 sono stati 44, contro i 42 del 2023 e sono in linea anche quest’anno. Gli accessi con seguito, quindi con un percorso, sono stati 33, uno in più del 2023 e i percorsi di uscita 14 contro 5 del 2023, significa che le donne seguono e non interrompono i percorsi e si rivolgono maggiormente ai centri antiviolenza. Le donne inserite in casa rifugio sono state 5, la maggior parte delle utenti ha un titolo di studio di media superiore, alcune sono laureate e occupate in forma stabile. Le misure cautelari penali con divieto di avvicinamento sono state nove. Nella quasi totalità dei casi le violenze sono state procurate da parte di persone conosciute dalla vittima, familiari e alla presenza dei figli, spesso minorenni”.
A seguire l’avvocata Chiara Guastalli ha affrontato il tema del disegno di legge chiamato delitto di femminicidio, dell’educazione affettiva, dell’amore e rispetto da insegnare ai ragazzi; Claudia Corsi, psicologa e psicoterapeuta del Consultorio Lunigiana è entrata nel merito della cultura patriarcale e infine Luca Modenesi, psicologo esperto in violenza, traumi e tortura ha fornito esempi specifici di frasi tipiche di contesti di violenza psicologica.
