La notizia della tanto attesa riapertura della biblioteca di Marina di Carrara nasconderebbe, in realtà alcune situazioni non proprio positive. A metterle in luce il consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che ha detto. “Il bibliotecario in presenza è un lusso, il servizio è precario, la gestione del personale non è adeguata e infatti si esternalizza il servizio e la biblioteca di Marina di Carrara riapre declassata. Questa è l'atroce agonia di un servizio pubblico dell'amministrazione Arrighi ed il superamento di questo disagio è condizione necessaria per una programmazione efficace, efficiente e soprattutto rispondente alle necessità del cittadino. Intanto dopo lunga incertezza e ritardi, pare che riapra la biblioteca di Marina, a darne la lieta notizia è l'assessore alla Cultura Gea Dazzi che ha dichiarato “Siamo certi che la sede di via Garibaldi tornerà presto a svolgere quel ruolo centrale che ha tradizionalmente sempre avuto per tanti residenti” . La prima critica da sollevare all’assessore Dazzi è che, dal momento che le biblioteche organizzano i libri secondo il sistema Dewey, schema di classificazione bibliografica per argomenti, è evidente che non avremo alla biblioteca di Marina psicologia e filosofia, scienze sociali, storia etc etc, ma solo la classificazione 800 (letteratura) e la sezione locale. Quindi dopo la chiusura, viene restituita una biblioteca molto depotenziata, per cui chiedo: che fine hanno fatto i libri diversi dalla classificazione 800? Sono stati inscatolati e dopo dove sono finiti? Accantonati in un magazzino? Quando e dove saranno disponibili di nuovo al pubblico? I problemi nelle altre due sedi di Carrara ed Avenza non sono da meno, anzi il personale subisce una gestione a singhiozzo che danneggia l’utenza e la penalizza pesantemente. Infatti, dei 13 dipendenti che sono in servizio presso le biblioteche di Carrara centro ed Avenza, sei usufruiscono della Legge 104/1992 e 4 sono stati assunti nelle categorie protette Legge 68/1999 (di cui uno non turna e non lavora il sabato per gravi motivi di salute). Ricordiamo a tal proposito che il pubblico ed il privato devono, per legge, impiegare un numero variabile di persone appartenenti alle categorie protette, a seconda di quanti sono i dipendenti che vi lavorano. Inoltre i lavoratori che appartengono alle Categorie Protette godono delle particolari tutele previste dalla legge 68/99 , tipo che possono assentarsi dal lavoro per una o due ore di permesso giornaliero, o tre giorni di permessi mensile, retribuiti. Naturalmente il sottoscritto tiene a sottolineare che è assolutamente a sostegno dei diritti dei lavoratori, anche nel caso di agevolazioni e permessi per i lavoratori con disabilità o per i familiari che assistono persone con handicap, per cui il diritto va rispettato. Il problema che viene fortemente sollevato dall’utenza di un servizio gravemente carente di personale è quindi in capo alla dirigente Cinzia Compalati, che dovrebbe gestire al meglio le esigenze dei lavoratori con diritto ad assentarsi, unito al diritto dei dipendenti delle categorie protette che però non dovrebbero incidere nell’aumento di lavoro degli altri dipendenti, creando un grave disservizio. Tuttavia, le criticità vere non sono solo la mancanza del personale e della presenza di una parte di esternalizzazione del servizio all’Associazione Artemisia, ma è l’amministrazione che avrebbe bisogno di rivedere il modo di prendere decisioni politiche su un servizio culturale fondamentale come le biblioteche civiche e non improvvisare soluzioni che portano gravi danni sia ai fruitori, sia al personale, ma questo purtroppo è incredibilmente quello che sta accadendo. Inoltre, come già detto, siamo in presenza di strutture organizzative gravemente carenti di professionalità. Queste mi sembrerebbero le criticità più elevate che accompagnano il futuro delle nostre biblioteche e che effettivamente ci richiamano a chiedere al sindaco Arrighi ed all’assessore alla cultura Gea Dazzi di far presto ad intervenire per evitare di perdere quanto di meglio già c’è. Soluzione? Fare turnazioni di orario sia ad Avenza, sia a Carrara per avere un interscambio e un utilizzo più razionale e intelligente del personale è liberare tempo (ad esempio le mattine in cui c'è il turno pomeridiano) sei giorni su sei sia a Carrara Centro che ad Avenza”.
La biblioteca di Marina riapre, ma è declassata: la critica del consigliere Mirabella
Scritto da Redazione
Cronaca
06 Dicembre 2024
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