La suggestiva cornice di piazza Duomo a Carrara ospita per il terzo anno consecutivo la nuova installazione artistica a tema natalizio: durante le festività sarà possibile ammirare il progetto site-specific dal titolo La Stella, prodotto dall'Assessorato alla Cultura del Comune nell'ambito del progetto Carrara Città creativa UNESCO, a cura della dirigente del settore cultura del comune di Carrara Cinzia Compalati e realizzato dall'artista armeno Mikayel Ohanjanyan. La composizione in acciaio e tubi al led su struttura in ferro, acciaio, marmo e specchio è ancorata su un modulo base concepito nel 2023 per l'albero creativo e ospita ogni anno un artista diverso, creando una tradizione analoga a quella della Tate Modern di Londra. Uno degli artisti del Padiglione Nazionale dell'Armenia alla Biennale di Venezia 2015, Vincitore del Leone d'Oro, Ohanjanyan nel 2023 ha partecipato a White Carrara/Still Liv(f)e–Le forme della scultura, decidendo poi di collocare a Carrara il suo studio e la sua attività produttiva.'Ringrazio Mikayel Ohanjanyan per aver accolto la proposta di allestire il nostro albero d'artista che da tre anni a questa parte aggiunge un tocco di contemporaneità alla magnificenza senza tempo del nostro Duomo, dice l'assessore alla cultura Gea Dazzi. E' diventato questo un appuntamento fisso che unisce quella location al nostro museo di arte contemporanea, il MudaC, dove a inizio anno Mikayel si racconterà in una mostra molto suggestiva i cui contenuti sono anticipati qui in questa installazione natalizia: la tensione dell'uomo verso il conoscibile e l'inconoscibile, un dialogo tra limiti e potenzialità dell' universo umano al cospetto della materia cosmica'.
Ogni Natale, che corrisponde con il solstizio invernale, rappresenta simbolicamente la conclusione di un ciclo e l'inizio del nuovo: un nuovo cammino, il varcare una nuova soglia, la nascita di una nuova stella. Una stella generatrice che portiamo dentro di noi sin dal giorno della nascita, in attesa di manifestarsi ciclicamente nel percorso della nostra vita. L'opera di Ohanjanyan rappresenta questa luce interiore che riflessa nello specchio sottostante invita l'osservatore a manifestare e rivelare la propria stella. In ogni cultura e tempo la luce è da sempre simbolo di conoscenza che dissipa l'ignoranza, bene che vince sul male, vita che trionfa sulla morte, presenza divina nell'animo umano. Nel cuore dell'inverno, la luce ci invita a ritrovare il centro interiore, a custodire la fiamma del senso e della speranza anche quando fuori domina l'oscurità. È un tempo di silenzio, ascolto e attesa, in cui possiamo rinnovarci e prepararci alla rinascita della primavera. Il solstizio invernale ci ricorda che anche nel punto più oscuro dell'anno, la vita non si spegne: la luce, anche se invisibile, prepara il suo ritorno. Il solstizio d'inverno e il Natale sono momenti di riflessione e di meditazione, in cui fare il punto della propria vita e proiettare i propri sogni nel futuro, nel segno delle possibilità rappresentate dalla Luce. E' la luce la materia che Mikayel Ohanjanyan ha scelto in questo solstizio d'inverno come strumento per interrogare i legami che uniscono l'essere umano a sé stesso, agli altri, alla natura e all'universo. La poetica dell'artista, sospesa tra spiritualità laica e rigore formale, restituisce alla scultura un significato rituale: la materia sembra custodire tensioni invisibili, come se fosse attraversata da forze che trattengono e al tempo stesso spingono verso l'inconoscibile.
Mikayel Ohanjanyan è nato a Yerevan in Armenia, vive e lavora tra Firenze e Carrara, formandosi all'Accademia Statale di Belle Arti di Yerevan e all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha partecipato a numerosi eventi di rilievo internazionale; nel 2015 è stato uno degli artisti partecipanti al Padiglione Nazionale dell'Armenia, vincitore quell'anno del Leone d'Oro della 56ª Biennale d'Arte di Venezia. Nel 2016 ha presentato due grandi installazioni site-specific per il progetto 'La Statale Arte' all'Università Statale di Milano. Il suo progetto 'Diario' è stato selezionato per il Frieze Sculpture Park, esposto al Regent's Park di Londra e l'opera ora fa parte della collezione permanente dello Yorkshire Sculpture Park. Nel 2017 ha partecipato alla prima edizione di STANDART, la Triennale d'Arte Contemporanea dell'Armenia e lo stesso anno alcune sue opere sono state esposte alla Fiac-On Site, di fronte al Petit Palais di Parigi. Nel 2018, ha vinto il Premio Internazionale d'Arte Contemporanea Marinelli per il Museo dell'Opera del Duomo di Firenze, dove la sua opera è ora parte della collezione permanente. Nel 2021 ha vinto il concorso indetto dalla CEI/Vaticano per la realizzazione di opere d'arte liturgiche per la chiesa di Don Giovanni Bosco a Bagheria in Sicilia. Tra gli altri riconoscimenti, il Premio Targetti Light Art (2009) e il Premio Henraux (2014).









