Banco di scuola e banchi del consiglio comunale: questa mattina gli alunni delle classi quinte della scuola primaria di Albiano hanno varcato la soglia del municipio per partecipare a un appuntamento che ormai è diventato un appuntamento consolidato e periodico. Un format di educazione civica che continua a riscuotere grande successo tra le scuole del territorio comunale, trasformando la teoria dei libri in esperienza concreta. Ad accogliere la scolaresca, accompagnata dalle insegnanti, il sindaco Roberto Valettini insieme al vicesindaco Roberto Cipriani. Dopo un primo momento in sala giunta, il gruppo si è trasferito nella sala consiliare, dove i ragazzi hanno potuto sperimentare in prima persona come funziona il dibattito democratico, sedendosi sia tra i banchi della maggioranza che dell'opposizione. La curiosità dei giovani studenti non si è fatta attendere. Nonostante l'età, le domande sono state numerose e hanno spaziato dalle motivazioni personali agli aspetti pratici dell'amministrazione pubblica. "Cosa ti ha spinto a diventare Sindaco?" è stata una delle prime questioni poste al primo cittadino.
"Innanzitutto sono aullese", ha esordito Valettini. "Il desiderio di mettermi in gioco e di risolvere i problemi di questo Comune, la voglia di essere utile alla nostra comunità, una specie di missione. Mi ha spinto anche un po' di ambizione: accanto allo spirito di servizio c'è anche la motivazione individuale". Il sindaco ha poi sottolineato il valore simbolico dell'incontro: "Il Comune è come una famiglia, non è la cantina di una casa. E' un luogo da vivere e tenere vivo".Tra le domande più curiose, quella sugli orari: "Il consiglio comunale si riunisce di giorno o di sera?". La risposta ha svelato un aspetto spesso poco noto: "Dopo cena, perché i consiglieri lavorano. A volte quando si discute si fanno le ore piccole". Particolare interesse ha suscitato la questione dei requisiti per diventare sindaco. "Ci vuole una laurea?" hanno chiesto i ragazzi. Valettini ha risposto raccontando un aneddoto personale: "Alla vostra età andai dal preside perché la palestra non funzionava". Ma quali sono, dunque, le qualità essenziali di un amministratore? Il sindaco ha elencato una serie di valori che hanno offerto ai giovani studenti una lezione di cittadinanza attiva: "Nessun requisito specifico oltre alla formazione scolastica obbligatoria. Ciò che un sindaco dovrebbe comunque avere sono buon senso ed onestà: non può preferire un amico a chi merita di più. Poi anche un po' di capacità e conoscenza del linguaggio amministrativo. Deve avere anche molta umanità e sensibilità. Poi deve essere sincero: non deve dire una cosa e poi farne un'altra".Non è mancato un riferimento alla responsabilità della scelta elettorale e un monito che ha introdotto anche il tema dell'etica pubblica.L'incontro si inserisce in un percorso di avvicinamento tra scuole e istituzioni avviato da anni. Un'iniziativa che va oltre la semplice visita guidata, trasformandosi in un'autentica esperienza formativa capace di far comprendere ai più giovani i meccanismi della democrazia locale e i valori che dovrebbero guidare chi amministra la cosa pubblica.L'attenzione costante dimostrata dagli studenti e la qualità delle loro domande confermano l'efficacia di questo approccio didattico, che rende concreto e tangibile ciò che sui banchi di scuola potrebbe rimanere astratto.









