Da alcuni giorni la sala operativa della Guardia Costiera di Marina di Carrara riceve numerose segnalazioni in merito alla presenza di una mobula (Mobula mobular, una specie protetta meglio conosciuta con il nome comune di diavolo di mare o manta mediterranea) in prossimità della costa massese e precisamente davanti al litorale della casa di cura Don Gnocchi. Come noto tra i compiti del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera vi è anche quello di garantire la salvaguardia della flora e fauna marina. La Guardia costiera di Marina di Carrara, a seguito delle segnalazioni ricevute sul numero di emergenza 1530, ha coinvolto, per le attività di rispettiva competenza, anche gli altri soggetti competenti in materia, tra cui ARPAT ed il Servizio di sicurezza alimentare e sanità pubblica della ASL Nord Ovest, avvalendosi anche del supporto scientifico della European Sharks Association. L’esemplare di mobula, continua ad essere presente a tratti nello specchio acqueo di Marina di Massa, a distanza variabile dalla costa e, seppur non rappresenti un pericolo per la balneazione e per la navigazione, deve essere trattato con cautela sia perché si tratta di una specie in pericolo sia in ragione delle sue importanti dimensioni. Giovedì 17 luglio il personale della Guardia costiera di Marina di Carrara, di ARPAT e della ASL ha effettuato un sopralluogo sul posto allo scopo di valutare, per quanto possibile, lo stato di salute della mobula e l'opportunità di accompagnarla, eventualmente, verso un tratto di mare più profondo. Dopo circa un'ora di osservazione dalle 16 alle 17 senza esito, la mobula è stata avvistata da un battello del Centro Sub Alto Tirreno, nel tratto di mare più vicino alla torre "Fiat", fatto uscire appositamente per accertare se l'esemplare fosse ancora all'interno delle scogliere. Durante l'osservazione la mobula è apparsa vitale, reattiva e senza alcuna visibile lesione o ferita né compromissione delle sue abilità natatorie, allontanandosi velocemente dal battello pneumatico e dai volontari del Centro Sub Alto Tirreno, facendo perdere le proprie tracce in pochi istanti. Le condizioni dell'esemplare non sembrano, allo stato attuale, richiedere alcun intervento di soccorso né appare possibile trasferirlo al largo, analogamente a quanto fatto a Marina Pisa il 28 giugno scorso. Ancora ignote sono le cause che hanno portato l'animale a rimanere per giorni così vicino a questo tratto di costa, ma alcune decine di segnalazioni arrivano in queste settimane da molte altre zone del Mediterraneo occidentale ed il fenomeno è allo studio degli esperti. Le istituzioni intervenute ringraziano i volontari del Centro Sub Alto Tirreno di Massa per il supporto prestato.
Allarme per una manta che nuota davanti alla Torre Fiat a Marina di Massa : la verifica della Guardia Costiera di Marina di Carrara, di Arpat e di Asl
Scritto da Redazione
Cronaca
18 Luglio 2025
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