Il comitato Ugo Pisa sul festival Post Colonia: "Cogliamo spunto dalle parole del sindaco Francesco Persiani riguardo al festival Post Colonia, per rinnovare i complimenti agli organizzatori della manifestazione, poiché si è trattato veramente di un’occasione di scambio e condivisione culturale ma anche di uno spazio aperto al pubblico e al dibattito, come da molto tempo non sì vedeva qua in città e del quale se ne sente sempre più bisogno. Sempre dalle parole del sindaco cogliamo il suo riferimento alla memoria collettiva come attivatrice di “nuovi immaginari di rigenerazione urbana”, intesa come restituzione di spazi alla collettività. Anche noi come Comitato Ugo Pisa abbiamo partecipato al Festival, durante la mattina della passeggiata davanti alle colonie. E abbiamo parlato proprio di identità culturale e memoria collettiva, di fronte a quella passerella dell’Ugo Pisa che pochi mesi fa è stata demolita in netto contrasto con le parole pronunciate oggi dal sindaco Persiani. Abbiamo infatti ricordato, attraverso le parole dell’architetto Paolo Camaiora, che : “La passerella aerea che collega i due corpi di fabbrica è elemento identificativo e di alto valore storico-testimoniale della costa”.Nel progetto “di riqualificazione” della colonia Ugo Pisa, di tutto possiamo parlare, tranne che di rispetto della memoria collettiva. Quei sei box prefabbricati attualmente in costruzione, niente hanno di vagamente riconducibile al vecchio edificio e meno che meno alla funzione che quella colonia, tra le prime in Europa, ha svolto a partire dei primi anni del ‘900 come edificio sanitario per la cura di malattie dei bambini. E stesso discorso vale per quella pineta che è stata a lungo un luogo di ritrovo, di svago e di relax, all’ombra degli alberi e in uno spazio ovattato, lontano dai rumori della città e circondato dal canto degli uccellini. Anche di questo non c’è più alcuna memoria. Tutto è stato cancellato in pochissimo tempo a colpi di ruspe e motoseghe. Forse una frequentazione più assidua del sindaco o dei suoi assessori o consiglieri al Festival sarebbe stato un buon esercizio istituzionale oltre che un’occasione per apprendere davvero qualcosa di utile anche in funzione della gestione della città. Peccato invece che anche questa occasione di confronto non sia stata colta. E così come la Torre Fiat, in una calzante metafora dell’attualità, si è aperta alle persone e ha riscontrato un notevole successo di pubblico,chiediamo che anche la politica istituzionale si apra al dialogo e non escluda la cittadinanza come purtroppo sembra invece fare in questi ultimi tempi".
La memoria collettiva e il Festival Post Colonia: il commento critico del comitato Ugo Pisa
Scritto da Redazione
Cronaca
15 Aprile 2025
Visite: 155
- Galleria: