Con l'irrigidirsi delle temperature invernali, la città di Massa risponde con il calore della solidarietà. È ufficialmente operativo da lunedì 15 dicembre il Piano Emergenza Freddo, un dispositivo di protezione sociale coordinato dal Comune di Massa che trasforma l'assistenza in una vera e propria missione di prossimità. Per garantire una copertura totale del territorio, il progetto vede la sinergia di diverse realtà del terzo settore tra cui la cooperativa sociale l’abbraccio, misericordia Massa, croce rossa e croce azzurra di Massa, Ant e pubblica assistenza di Carrara sezione di Massa. In un'epoca segnata spesso dalla fretta e dall'indifferenza, la rete del terzo settore massese si mobilita per garantire che nessuno sia costretto a sentirsi invisibile tra le strade della città.A guidare l'intervento nella sera di martedì è stata la Cooperativa Sociale l’abbraccio, che con la consueta dedizione ha rinnovato la propria adesione al piano emergenza freddo, insieme all'associazione Amici di Fratel Gian Piero. Il "quartiere generale" della solidarietà è stato stabilito all'uscita della stazione ferroviaria di Massa, luogo simbolo di transito ma anche di marginalità.Qui, il gazebo allestito dai volontari non è un semplice punto di distribuzione di beni materiali, è un "avamposto di umanità". In un contesto sociale dove la povertà è spesso accompagnata dalla solitudine estrema, il gazebo diventa uno spazio di ascolto attivo. Una bevanda calda, un piatto caldo offerta tra le mani diventa il pretesto per un colloquio, un sorriso o una parola di conforto, offrendo un primo, fondamentale sollievo non solo dal gelo climatico, ma anche da quello relazionale. La solidarietà non si ferma dove finiscono le luci della stazione. Conclusa la fase di presidio fisso, l'azione dei volontari dell’Abbraccio si sposta nel cuore del tessuto urbano, raggiungendo i giacigli di fortuna e i nuclei di povertà già noti alle associazioni. Il lavoro silenzioso e costante della Cooperativa L’Abbraccio e dei volontari ricorda che la povertà non è una colpa, ma una condizione che richiede una risposta corale. Il sociale, in questa ottica, non è solo "assistenza", ma è costruzione di legami e difesa dei diritti minimi di cittadinanza.
