I lavoratori delle aziende ASMIU, CERMEC, Lunigiana Ambiente e Reti Ambiente Carrara aderiranno allo sciopero nazionale indetto dalle Segreterie Nazionali di FP-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI e FIADEL per il settore dei Servizi Ambientali, previsto per il giorno 17 ottobre 2025. Lo sciopero è stato proclamato a seguito dello stallo nelle trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, scaduto il 31 dicembre 2024, nonostante le numerose proposte presentate dalle Organizzazioni Sindacali, sistematicamente ignorate dalle Associazioni Datoriali.Le rivendicazioni sindacali riguardano, tra gli altri punti:
- il rafforzamento delle tutele in materia di salute e sicurezza;
- la riforma del sistema di classificazione del personale;
- il contrasto alle disuguaglianze generazionali e sociali;
- l’aumento del trattamento economico per recuperare il potere d’acquisto;
- le tutele specifiche per il personale over 55;
- il miglior equilibrio tra tempi di vita e di lavoro;
- la stabilità occupazionale;
- la tutela dei lavoratori negli appalti, con l’obbligo di applicazione del CCNL anche per le cooperative sociali;
- il contrasto al dumping contrattuale;
- il potenziamento del welfare contrattuale: previdenza complementare (Previambiente), sanità integrativa (Fasda), e formazione sulla sicurezza (Fondazione Triva);
- l’adeguamento dell’ERAP;
- la difesa del diritto di sciopero, oggi messo in discussione.
Le Associazioni Datoriali, con il loro atteggiamento dilatorio, dimostrano la totale mancanza di volontà di rinnovare il contratto, rigettando ogni proposta sindacale finalizzata allo sviluppo del comparto. Nella giornata di sciopero, i lavoratori daranno vita a un presidio a Massa in Piazza Aranci, sotto la sede della Prefettura dove una delegazione di Lavoratori sarà ricevuta dalla Prefettura, per illustrargli le problematiche del settore e le proprie rivendicazioni. Come Rappresentanti dei Lavoratori, siamo consapevoli del disagio che potrà essere arrecato alla cittadinanza e del danno economico che graverà sugli stessi lavoratori. Tuttavia, lo sciopero resta l’unico strumento legale a disposizione per contrastare il comportamento irresponsabile delle controparti datoriali.