Il presidente di Italia Nostra Apuolunense spiega le conclusioni tratte dalla tavola rotonda su Moneta: "Le associazioni che il 24 luglio hanno convocato a Carrara la Tavola Rotonda sul futuro del castello di Moneta possono dirsi moderatamente soddisfatte. Tutte le parti interessate – in primo luogo il comune di Carrara, proprietario del castello dal 1997, e la Soprintendenza di Lucca e Massa-Carrara – hanno accettato di intervenire e di sottoporsi al giudizio del pubblico che riempiva la sala di Palazzo Binelli, attento e partecipe sino alla conclusione. Si tratta ora di passare dalla fase dell'interlocuzione alla fase della stesura di un progetto organico, da realizzarsi per lotti funzionali, che dovrà affrontare prioritariamente la questione del dissesto idrogeologico, della cui urgenza anche i disattenti si sono resi conto a seguito dell'evento franoso del 18 aprile scorso. Questo progetto dovrà confrontarsi con quello dei privati proprietari; se sarà possibile un accordo, si procederà in tal senso ma se l'accordo non sarà raggiunto, il bene comune dovrà prevalere sugli interessi particolari. L'esempio di altri castelli ridotti allo stato di ruderi e recuperati, come quelli mostrati dall'architetto Nicola Gallo nel suo apprezzato intervento, dovrà essere tenuto nel debito conto. Le associazioni, che mettono a disposizione il loro capitale di competenze, vigileranno affinché non si spenga il faro acceso sul castello e sul borgo di Moneta, di cui Piero Donati nella sua introduzione ha chiarito l'importanza storica, ribadita poi da Lattanzi della CNA e da Bertocchi dell'Istituto per la la Valorizzazione dei Castelli. In questo percorso sarà confortante tener presente la concordia d'intenti che, auspice l'onorevole Valdo Spini, fu raggiunta nei primi anni Ottanta e che consentì il rilancio di alcuni castelli della Lunigiana storica, prima fra tutti la Rocca di Massa. Il recupero del castello di Moneta potrebbe essere il confortante segnale di quel punto di svolta di cui Carrara sente sempre più il bisogno".