L'onorevole Andrea Barabotti, deputato della Lega ha commentato la candidatura di Massa a Capitale Italiana della cultura 2028: "La candidatura di Massa a Capitale Italiana della Cultura per il 2028 rappresenta una straordinaria occasione di rilancio per la nostra città e per l’intero territorio provinciale. Non si tratta solo di un titolo simbolico, ma di un progetto strategico che punta a restituire centralità e visibilità nazionale e internazionale a una realtà troppo spesso dimenticata dai grandi circuiti culturali e decisionali. La proposta lanciata dall’Amministrazione Persiani, con una maggioranza di centrodestra dove la Lega è componente fondamentale, ha saputo raccogliere un consenso ampio: tutti i Comuni della Lunigiana hanno scelto di sostenerla, così come il Comune ligure di Luni e il vicino Comune di Carrara, che parteciperà attivamente alla candidatura. Un segnale chiaro di coesione territoriale, un elemento imprescindibile per competere su un palcoscenico nazionale. Anche in Consiglio regionale, grazie a un ordine del giorno presentato dalla Lega, abbiamo ottenuto il sostegno unanime dell’Aula, impegnando la Regione Toscana a fare la propria parte per supportare questo progetto di alto valore strategico per tutta la provincia di Massa Carrara.Purtroppo, a livello comunale, il Partito Democratico di Massa ha preferito votare contro questa candidatura, sostenendo che la città non sarebbe pronta per un traguardo di tale portata. È un atteggiamento che tradisce una sfiducia non solo nelle capacità della città, ma soprattutto in una visione politica che, nei fatti, ha fallito quando è stata chiamata ad amministrare. I cittadini di Massa lo hanno dimostrato, scegliendo per la prima volta nella storia un’amministrazione di centrodestra per voltare pagina. Negli ultimi anni Massa ha iniziato un percorso di vera rinascita: dalle piazze rinnovate alle infrastrutture a lungo attese come la variante Aurelia, dalla realizzazione di nuovi impianti sportivi fino alla costruzione della nuova piscina comunale, importanti investimenti nella cultura come la creazione di un festival annuale dedicato alla composizione cine-musicale con il premio Mercurio d'argento e la messa a norma e riapertura del Teatro Guglielmi. Non sono annunci, ma risultati concreti, frutto di una visione di governo che guarda al futuro con coraggio e determinazione, potendo considerare nel comprensorio culturale anche la Lunigiana terra Dantesca e di castelli. La candidatura a Capitale Italiana della Cultura deve essere letta in questo contesto: un cambio di mentalità, un atto di fiducia nelle potenzialità di un territorio che non vuole più essere ai margini, ma tornare protagonista. Massa si candida per sé stessa, ma anche come simbolo di riscatto per tutta la provincia di Massa Carrara, che da troppi anni vive una marginalità politica e istituzionale figlia di scelte sbagliate e di una visione miope. Comprendo che per certa sinistra questo spirito di rivalsa sia difficile da accettare. È lo stesso spirito che ha segnato la loro sconfitta, ed è naturale che cerchino di ostacolarlo. Ma oggi abbiamo bisogno di andare oltre le polemiche di parte. Progetti di questa portata devono essere un terreno di unità e coesione, perché non si sta lavorando per un simbolo politico, ma per il futuro di un intero territorio.Non so se alla fine Massa riuscirà a ottenere questo prestigioso riconoscimento, ma il solo fatto di mettersi in gioco, di credere di poter competere a livello nazionale con le sue migliori energie, rappresenta già una vittoria culturale e civica. È la dimostrazione che la città ha voltato pagina, che sa guardare al domani con ambizione e consapevolezza.,La politica, quando guarda lontano, deve saper unire. E questa candidatura rappresenta l’occasione per costruire un fronte compatto, che vada oltre le differenze e sappia parlare di opportunità concrete per i giovani, per il nostro tessuto produttivo e culturale. Il centrodestra, con la Lega protagonista, ha dimostrato di saper dare a Massa una prospettiva di crescita reale. Chi oggi si oppone a questa visione dovrà spiegarlo ai cittadini. Noi, al contrario, continueremo a lavorare per far sì che la nostra città, e tutta la provincia, tornino a essere punti di riferimento a livello regionale, nazionale e internazionale. Massa e tutti gli altri Comuni coinvolti possono e devono pensare in grande. E noi non ci fermeremo".
Candidatura di Massa a Capitale Italiana della Cultura 2028: "Una sfida che unisce il territorio" secondo l'onorevole Barabotti
Scritto da Redazione
Politica
07 Agosto 2025
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