L'area acquisita nel 2021 dagli imprenditori Mazzi e Maiello presenta una superficie fondiaria complessiva di oltre 92mila metri quadrati, di cui quasi 36 mila edificati. La costruzione era stata realizzata da un precedente Consorzio, denominato Ge.Sco, che più volte si era dimostrato incapace di portare a compimento l'obiettivo di istituire un piccolo polo industriale, richiedendo a tappe cedimenti di destinazione d'uso da industriale a direzionale o commerciale.Il Consorzio Ge.Sco aveva inizialmente costruito dei lotti destinati all'insediamento di attività manifatturiere di piccole e medie dimensioni, ma non si riuscì a trovare soggetti interessati a occupare tali spazi. Successivamente, il Consorzio richiese e ottenne di ridurre le dimensioni dei lotti per poter coinvolgere chiunque volesse aprire un'attività a carattere simil-industriale. Anche questo secondo tentativo di adattamento (o 'cedimento') non sortì gli effetti sperati.L'attuale progetto, oggetto di contestazioni e perplessità, è visto come un ulteriore 'cedimento' a discapito degli spazi industriali. Esso prevede che la metà, o poco più, dei volumi esistenti sia riservata ad attività industriali-artigianali. Il resto, quasi la metà delle volumetrie totali che verranno realizzate, sarà invece destinato ad attività sociali, culturali, direzionali, micro-commerciali e sportive. In sostanza, si delinea una struttura con una vocazione mista, simile, al polo Mare Monti.
L'argomento primario a sostegno di questo progetto è la creazione di nuovi posti di lavoro (un dato che si ritiene indubbio), ma si sta perdendo di vista la progressiva riduzione degli spazi destinati alle attività produttive intese come vere e proprie officine di qualsivoglia natura. Si teme che si stia replicando lo schema già visto a Massa con la costruzione e l'insediamento del Consorzio di Commercianti "Veliero Bianco" (oggi Esselunga) o la realizzazione di Euromercato (oggi Carrefour). A ciò si aggiunge la nuova sede del LIDL a Romagnano, che si presume sposterà l'attuale sede di Castagnola, e la realizzazione di un altro punto vendita LIDL nell'area dell'ex vivaio Sensi Garden, che ospiterà lo spostamento della sede di via Marina Vecchia.
Questi vecchi edifici che ospitavano le attuali sedi LIDL verosimilmente ospiteranno nuove strutture commerciali, portando a un'ulteriore riduzione del commercio di prossimità. In definitiva, l'area potrà sì generare nuovi posti di lavoro, ma se ne perderanno di più 'preziosi'. 'Preziosi' perché l'attività manifatturiera, artigianale e commerciale garantisce un presidio del territorio che si sostituisce sia alla gestione dell'Igiene Urbana sia al monitoraggio delle attività illegali. Si può dunque immaginare che le Associazioni Datoriali di Categoria abbiano dato il loro assenso a questa evoluzione con la motivazione che il sistema del Commercio è mutato anche causa gli acquisti on line e alle comodità di trovare in un unico spazio più prodotti contemporaneamente. Ma il problema di fondo, per quanto le nostre analisi siano corrette, è che la bloccata reindustrializzazione dell'area denominata Zona Industriale Apuana, a causa dei vincoli SIN (Sito di Interesse Nazionale) e SIR (Sito di Interesse Regionale), che non riuscirà a decollare finché tali vincoli non saranno rimossi. Ciò potrà accadere solo dopo la bonifica delle aree interessate, su cui appaiono e scompaiono progetti di bonifica la cui redazione, per quel che se ne sa, appare confusa e, soprattutto, irrealizzabile.
In questo scenario complesso e confuso, sembra che i Partiti di opposizione e di Governo preferiscano disinteressarsi del problema e occuparsi di questioni che, pur necessitando di una soluzione, non generano tali 'patemi d'animo'. Massa è economicamente allo stremo, come testimonia la sequenza di cartelli "vendesi" sulle porte degli ex esercizi commerciali sia in centro che nelle periferie.Come Europa Verde-Verdi ci auguriamo che i cittadini massesi sappiano 'leggere' la situazione. In caso contrario, questo è tempo sprecato per scrivere ciò che reputiamo essere una delle poche sfide cruciali per risanare questo territorio e restituirgli quella redditività che, altrimenti, i nostri figli saranno costretti a cercare altrove.









