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Scritto da cosimo ferri
Politica
24 Giugno 2022

Visite: 598

Ripartire dalla cultura significa proporre un modello di cambiamento.
Inaugurare il rinnovato Mudac a due giorni dal ballottaggio (domani) non convince nemmeno noi, così come il professore archeologo e storico dell'arte Enrico Dolci. Ed anzi, ci da motivo per tornare a parlare di cultura e musei.
Proprio il professor Dolci fondò il Museo del Marmo nel 1982. Unico nel suo genere, tanto che lo stesso professore propose di elevarlo a fama internazionale.
E invece giace li, lungo il viale settembre, aperto in orari d'ufficio e quindi chiuso dal sabato pomeriggio fino alla domenica sera, scollegato dal contesto cittadino e da una #rete ideale che invece sarebbe bene tessere per collegare i vari epicentri culturali della città. A partire almeno dal collegamento urbano tra i tre musei cittadini, appunto, Carmi compreso.
Per poi approdare a collegamenti digitali utilizzando le opportunità del PNRR e magari ad una digital trasformation dei beni museali.
La mia idea, l'ho detto molte volte, è proprio quella di rilanciare il progetto del professor Dolci partendo dalla valorizzazione del Museo del Marmo che rappresenta Carrara e la sua tipicità a livello mondiale.
E da qui, sviluppare quei conseguenti e correlati percorsi d'arte e del commercio senza i quali è difficile soltanto immaginare il rilancio della città e del suo centro storico.
Ma non solo: la cultura dev'essere vista anche nell'ottica di una meta attrattiva per turisti ed i tanti croceristi che sempre più approderanno nel nostro porto, trattenendoli in loco piuttosto che salutarli sugli autobus destinati ad altre mete culturali meglio strutturate.
Carrara e il suo marmo: è da qui che parte il rilancio della città. Culturale, commerciale, turistico, ma anche produttivo, nella misura in cui si riesca a superare quella frattura che separa la risorsa dalla sua collettività: penso a filiere che realmente mettano in sinergia l'estrazione con la lavorazione in loco.
E allora vedo la città rianimarsi dei suoi laboratori artistici, delle segherie e delle botteghe artigiane che hanno fatto e possono tornare a fare di Carrara una città d'arte e di artisti illustri.
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