Il ferro usato per i lavori alla scuola media Buonarroti di Marina di Carrara non è zincato, quindi molto più soggetto ad arrugginire, specialmente se usato in una località molto vicina al mare come è quella in questione. Ad attestare la spiacevole verità è stata prima la commissione lavori pubblici del comune di Carrara presieduta da Augusto Castelli e poi lo stesso assessore di riferimento Moreno Lorenzini che ha portato la questione in consiglio comunale per chiedere una variazione di bilancio di 600 mila euro da destinare alla zincatura del ferro. La ricostruzione della vicenda è stata fatta dal consigliere della Lista Ferri, Filippo Mirabella, che ha anche spiegato che all’origine del problema ci sarebbe stato un errore nel bando iniziale nel quale, per motivi di risparmio economico, aveva previsto ferro non zincato. “Oggi quel materiale, che in parte è già stato montato, potrebbe arrugginire – ha spiegato Mirabella - Tra l’altro i ritardi che io ho segnalato da tempo non hanno ricevuto risposta concreta. Il progetto PNRR destinato alla Scuola Buonarroti di Marina di Carrara, con termine lavori fissato al 31 marzo 2026, è oggi al centro di un grave stato di stallo, nonostante le rassicurazioni formali e gli annunci istituzionali, ciò che i cittadini vedono in effetti è un cantiere abbandonato e materiali ferrosi per migliaia di euro che potrebbero arrugginire. A dirlo non è solo l’evidenza visiva, ma anche la frustrazione crescente di chi vive il disagio sulla propria pelle. Da mesi – anzi, da più di un anno denunciamo pubblicamente i ritardi e le inefficienze dell’amminIstrazione Arrighi segnalando in consiglio comunale lo stato di grave ritardo del cronoprogramma, chiedendo chiarezza sui tempi reali del progetto. Le risposte? Nessuna, se non il solito linguaggio burocratico per prendere tempo. Una situazione paradossale: i fondi europei e propri di bilancio ci sono, i lavori no. Il PNRR rappresenta una delle occasioni più importanti degli ultimi decenni per la riqualificazione scolastica. Ma a Carrara questa opportunità rischia di finire sepolta sotto strati di ruggine e silenzi. I pilastri abbandonati al sole, i ponteggi fermi da settimane e la totale assenza di operai non sono dettagli tecnici: sono la prova di un’amministrazione che non sa o non vuole controllare ciò che accade nei suoi cantieri. Nel frattempo, studenti e insegnanti continuano ad adattarsi a una precarietà che non meriterebbero. Famiglie che avevano accolto con entusiasmo l’idea di una scuola, nuova si ritrovano, invece, con una struttura a pezzi e un cronoprogramma che nessuno ha più il coraggio di mostrare. In conclusione: a poco servono le giustificazioni dell’ultima ora. La scadenza del 31 marzo 2026 si avvicina inesorabile e l’attuale stato di avanzamento dei lavori solleva dubbi legittimi sulla loro conclusione nei tempi previsti. Chi doveva vigilare non ha vigilato. Chi doveva coordinare non ha coordinato. Chi doveva ascoltare i cittadini, li ha ignorati. E chi oggi siede in silenzio, è corresponsabile di questa figuraccia istituzionale, che rischia non solo di compromettere il futuro di un’intera scuola, ma di far perdere risorse preziose alla nostra comunità. Serve un’assunzione di responsabilità immediata. Se gli amministratori non sono in grado di portare a termine i progetti finanziati, allora forse non sono nemmeno più in grado di governare”.
Ferro non zincato nel cantiere della scuola Buonarroti: il consigliere Mirabella sottolinea i ritardi, gli aumenti di spesa e le mancate risposte dell’amministrazione
Scritto da Redazione
Politica
19 Luglio 2025
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