Il risentimento del segretario della Cgil Massa Carrara, Nicola Del Vecchio, per non essere stato invitato al consiglio comunale di Carrara sulla sanità, reso ampiamente pubblico dallo stesso Del Vecchio ha suscitato una precisa e accurata replica sulle modalità istituzionali per chiedere la parola in un consiglio del presidente del consiglio comunale carrarese Cristiano Bottici, bersaglio dell’attacco di Del Vecchio, e, ovviamente, anche molte critiche dall’opposizione. Il consigliere Massimiliano Bernardi parla di “lesa maestà” manifestata inopportunamente da Del Vecchio, probabilmente in virtù dei suoi rapporti amichevoli con il sindaco Arrighi: “Del Vecchio ha attaccato il presidente Bottici pubblicamente per non essere stato invitato al consiglio comunale sulla sanità locale e, come se fosse un'ingiustizia imperdonabile, osa sollevare la questione sulla sua fantomatica esclusione. Ma chi si crede di essere? Se voleva intervenire, doveva seguire le procedure del regolamento comunale : raccogliere cinque firme e chiedere di parlare. Non può certo pretendere che venga dato spazio a chi non rispetta le regole, per quanto in rapporti stretti con il sindaco Arrighi. Ci sta invece che il sindacalista rosso temesse profondamente la massiccia presenza dei cittadini e dei lavoratori infuriati e per questo, abbia praticato il gioco delle tre carte, facendo la vittima e cercando contestualmente di evitare il confronto diretto in aula. Dalle dichiarazioni fiume sulla stampa emerge anche che, il segretario della CGIL, avrebbe voluto estendere il suo controllo, oltre che sulle tematiche del marmo, anche all'interno del consiglio comunale per monitorare ogni decisione e ogni dinamica, mettendo in discussione la libertà di azione e indipendenza delle istituzioni locali. Bravo davvero. Le sue dichiarazioni sulla sanità a Carrara sono l'ennesima dimostrazione di come il sindacato della sinistra, invece di proporre soluzioni concrete, abbia sempre preferito rifugiarsi in retoriche difensive che non fanno altro che mascherare le vere responsabilità. Parliamo di “Cabine di Regia” come se fossero la panacea per tutto, ma non basta girare attorno ai problemi senza affrontarli, quindi cosa fa il segretario della CGIL? Rilancia sul tema dei ritardi nella realizzazione di opere su questo territorio, dando la colpa alla debolezza della politica (Arrighi ed il PD per esempio? E altrimenti chi ?). Rivendica pure, in ‘Cabina di Regia” di essere stato l’unico pungolo nei confronti della Asl per vedere garantiti e rispettati gli impegni per la realizzazione di opere che questo territorio attende da anni. È evidente, dai risultati disastrosi sulla riorganizzazione e sui tempi che Del Vecchio e la sua sigla sindacale, siano stati assolutamente incapaci di prendere in mano la situazione per controllare e monitorare le scelte scellerate dell’Asl. E dov’era la CGIL quando sono emerse le criticità lavorative e ambientali oltre che sulla sicurezza dei luoghi di lavoro negli ambulatori dentro ai containers, allagati dall’acqua piovana? Nella sua dinamica strategica, del Vecchio sostiene inoltre di non avere bisogno di “Cabine di Regia” per avere confronti con l’ASL, che eventualmente, quando sono mancati, sono stati attuate le mobilitazioni. Infatti l'accordo tra la CGIL e l'ASL per gli anestesisti è l'ennesima dimostrazione di come il sindacato stia giocando a favore di compromessi dannosi per i cittadini. Il rinvio del taglio del numero degli anestesisti ad aprile, non risolve affatto il problema delle risorse, ma lo rimanda. La CGIL sta accettando soluzioni temporanee che non fanno altro che posticipare una crisi sanitaria inevitabile, senza tutelare davvero i diritti dei cittadini e la qualità dei servizi pubblici. Un accordo che non è una vittoria, ma un fallimento per chi cerca una sanità efficiente e accessibile. Infine dopo trent’anni di governi della sinistra le difficoltà del sistema sanitario non possono essere scaricate esclusivamente sul governo Meloni . Se la sanità è in profonda crisi, soprattutto è colpa di una gestione della sinistra inefficace che ha fatto prevalere interessi di parte invece di lavorare per migliorare un servizio che, ormai, rasenta il collasso. Vedi il buco di 400 milioni di euro durante il governo del piddino Enrico Rossi in Regione e quindi non possiamo continuare a fare finta che tutto vada bene, difendendo posizioni ideologiche che non portano da nessuna parte. La verità è che, anziché risolvere i problemi reali, ci si aggrappa a facili scusanti e a soluzioni che non risolvono nulla. I sindacati dovrebbero smettere di nascondersi dietro un'ideologia che, ormai, ha solo il potere di bloccare ogni vero cambiamento. È ora che si faccia un passo indietro e si guardi alla realtà: la sanità ha bisogno di una riforma radicale, non di più retorica e più difese corporative. È tempo che si mettano da parte i piccoli giochi di potere e si cominci a lavorare per i cittadini, per quelli che ogni giorno sopportano le inefficienze di un sistema che non può più aspettare”.
La pretesa "lesa maestà" di Del Vecchio della Cgil per non essere stato invitato al consiglio comunale sulla sanità: la critica del consigliere Bernardi
Scritto da Redazione
Politica
24 Febbraio 2025
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