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Scritto da Redazione
Politica
16 Novembre 2020

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Un chiarimento sull’impianto di potabilizzazione della sorgente del Cartaro di Massa è arrivato da Pietro Morelli del Comitato massese Il mondo nelle nostre mani, che si è rivolto direttamente al presidente di Confindustria Massa Carrara Matteo Venturi: “La maggior parte dei fanghi che verranno lavorati dall’impianto derivano dalla segagione del marmo – ha spiegato Morelli – quindi sono fanghi composti da marmettola e per depurare l’acqua dalla marmettola Gaia fa pagare ai cittadini di Massa e Carrara 800 mila euro all’anno nelle bollette. Chiedo al presidente di Confindustria Matteo Venturi che ha parlato ci considerare il marmo una risorsa per tutti facendo squadra con gli imprenditori, di rendersi portavoce  verso i gestori di cava per accollarsi le spese sia per la depurazione dell’acqua potabile  dalla marmettola sia per la costruzione di questo impianto, che non sarebbe necessario se  non ci fosse la polvere di marmo ad inquinare l’acqua potabile. E anche  per un rispetto  scrupoloso per l’ambiente che ci circonda. La salute e gli interessi dei cittadini vanno  tutelati“.

Morelli ha sottolineato come sia evidente la devastazione causata dall’escavazione nelle montagne e la povertà e lo stato di abbandono del territorio provinciale ed ha ricordato di aver rivolto le  stesse richieste anche a Marco De Angelis, nuovo Presidente di Confindustria Marmo macchine senza ottenere risposte. Morelli ha anche  voluto ricordare  che una delle concause dell’alluvione a Marina di Carrara nel 2014 fu proprio la presenza in eccesso di marmettola sul fondale del fiume Carrione per la quale nel 2016 sono stati stanziati 30 milioni di euro  di cui 14 per sopperire ai danni causati. “Non si può parlare di risolvere problemi di dissesto idrogeologico se non si  toglie la causa – ha concluso Morelli - a conti fatti, viene sfruttato un bene comune per la ricchezza di pochi a spese dei cittadini  e di un territorio ferito ed abbandonato da tutti i livelli istituzionali.”.

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