Arriva da Fit Cisl il caso di un lavoratore di Nausicaa s.p.a.: "Assunto nel 2014 con un contratto part-time, dopo oltre 11 anni di servizio e numerose richieste di trasformazione a tempo pieno, un lavoratore di oltre sessant’anni dei Servizi Cimiteriali di Nausicaa si trova ancora oggi con lo stesso contratto ridotto.In questi anni ha visto colleghi assunti successivamente — e spesso stabilizzati a tempo pieno — superarlo e sostituire personale andato in pensione. Una situazione che definire ingiusta è dire poco.Fino a pochi anni fa, diversi lavoratori si trovavano nella stessa condizione di precarietà. Grazie all’impegno costante della FIT-CISL, spesso costretta a ricorrere anche alla stampa, molte di queste situazioni sono state finalmente sanate. Purtroppo, questa no.Non può e non deve essere sempre necessario “fare rumore” per ottenere ciò che è semplicemente giusto. Quando questo lavoratore raggiungerà la pensione, Nausicaa ritiene davvero che potrà vivere dignitosamente dopo 11 anni di part-time cui si devono aggiungere ancora quelli che l’azienda gli vorrebbe far fare?Durante un incontro tenutosi la scorsa primavera con la Direttrice di Nausicaa e con il Responsabile del Settore Cimiteriale, era stato assunto un impegno preciso: ad ottobre, concluso il periodo estivo a full-time (frutto di una dura vertenza sindacale di due anni fa), entrambi i lavoratori ancora part-time sarebbero stati stabilizzati a tempo pieno.Ebbene, nella riunione di pochi giorni fa — convocata dopo ben due mesi dalla richiesta inoltrata da FIT-CISL — la direzione aziendale ha comunicato la stabilizzazione di un solo lavoratore su due. Una decisione per noi, e per il lavoratore escluso, inaccettabile considerato anche che ieri è andato in pensione un dipendente e poco tempo fa un dipendente si è licenziato volontariamente portando nei fatti l’organico a meno due dipendenti. Gli impegni presi con i lavoratori e con il sindacato devono avere il valore di un contratto scritto, soprattutto quando si parla di un’azienda partecipata dal Comune di Carrara, che dovrebbe rappresentare un modello di trasparenza, correttezza e rispetto delle persone. Purtroppo, come da noi più volte denunciato, Nausicaa continua a essere gestita come un’azienda “padronale”, dove alcuni dirigenti sembrano sentirsi al di sopra delle regole e si arrogano il diritto di decidere arbitrariamente chi meriti o meno un riconoscimento. Non ci interessa chi abbia vinto concorsi o quanto sia stato “bravo” a superarli: a noi interessa che prevalga il buonsenso e che tutti i dipendenti — presenti e futuri — siano trattati con uguale dignità, avendo le stesse opportunità di raggiungere una pensione adeguata.Se la situazione non verrà risolta, FIT-CISL approfondirà le ragioni che hanno portato all’assunzione di nuovo personale nel settore cimiteriale a scapito di lavoratori che da anni attendono la trasformazione del contratto. Come FIT-CISL, continueremo a difendere con forza i diritti dei lavoratori, a pretendere il rispetto degli impegni presi e a ribadire che la dignità del lavoro e la giustizia nelle scelte aziendali non sono concessioni, ma diritti.Ci auguriamo che anche il comune di Carrara, in quanto socio pubblico, voglia intervenire su questa vicenda, che non è meno grave di altre già note — come quella dei due lavoratori della Progetto Carrara che hanno perso il posto di lavoro.Nel contempo chiediamo anche le dimissioni dal ruolo di direttrice di Lucia Venuti, da troppi anni [dal 2007] al vertice della società: un cambio al vertice, come spesso accade nelle aziende partecipate, sarebbe oggi un atto di giustizia e rinnovamento. Siamo di fronte ad una situazione paradossale: da una parte una Direttrice cui sembra sia stato dato un incarico pubblico a vita, con un compenso annuo da 165.000 euro, cui nessuna Amministrazione Comunale è mai riuscita a togliere e dall’altra un lavoratore che sembra destinato a rimanere part-time a vita e che fatica ad arrivare a fine mese; ci piacerebbe che qualcuno ce ne spiegasse i motivi".









