Marina di Carrara, città di mare e meta turistica estiva, vive ogni anno un incremento esponenziale di presenze durante i mesi caldi. Se per i visitatori questa è un’opportunità di svago, per i residenti la stagione turistica si trasforma in un incubo quotidiano: trovare un posto auto diventa un’impresa, anche per esigenze irrinunciabili come portare un anziano a una visita medica, rientrare a casa dopo il lavoro o trasportare la spesa.È un problema di diritti, non solo di parcheggi, non derubricabile cioè come una semplice “carenza di parcheggi” – tema che, per sua natura, non si risolve mai soltanto aggiungendo nuovi stalli – ma è un problema di totale assenza di misure strutturali di tutela dei residenti, in particolare nei periodi di massima pressione turistica. La Costituzione italiana (art. 32) garantisce il diritto alla salute, mentre l’art. 16 sancisce la libertà di circolazione, che deve essere assicurata in modo equo e non discriminatorio. Inoltre, la Legge 104/1992 tutela il diritto alla mobilità delle persone con disabilità e non autosufficienti, obbligando le amministrazioni a rimuovere gli ostacoli che ne limitano l’autonomia.
La normativa nazionale (art. 7 del Codice della Strada) e le direttive europee sulla mobilità sostenibile (Direttiva 2008/96/CE) consentono e incoraggiano i Comuni a istituire aree di sosta riservate ai residenti o a particolari categorie, soprattutto in zone caratterizzate da forte afflusso stagionale. L’art. 191 del D.Lgs. 152/2006 (Codice dell’Ambiente) impone inoltre alle amministrazioni di adottare misure per ridurre l’inquinamento e il congestionamento del traffico, a tutela della salute pubblica.Molte città costiere hanno adottato da tempo permessi stagionali per residenti e zone a sosta controllata (ZSC), con tariffe agevolate e garanzie di reperibilità di posto. Questi strumenti non solo tutelano chi vive stabilmente nel territorio, ma favoriscono anche una gestione più equilibrata della mobilità turistica, limitando traffico e sosta selvaggia, in linea con i principi della Legge 221/2015 (Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy).Carrara, al contrario, non ha predisposto alcuna misura speciale per l’estate: nessuna ZSC aggiuntiva, nessun parcheggio riservato, nessun piano straordinario di mobilità. Questo equivale a disattendere il dovere di garantire un servizio pubblico essenziale per la cittadinanza (art. 117 Cost.), con gravi ricadute sulla qualità della vita e, in taluni casi, sul diritto alla mobilità per persone fragili (anziani, disabili, famiglie con bambini), protetto anche dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (ratificata in Italia con L. 18/2009).
L’assenza di un piano parcheggi per residenti non è un dettaglio tecnico, ma un disservizio pubblico che incide direttamente:
- sull’accessibilità delle abitazioni (art. 2 Cost., diritto alla vita dignitosa);
- sull’autonomia delle persone non autosufficienti (L. 104/1992);
- sull’esercizio di diritti fondamentali (cura, lavoro, vita sociale, art. 3 e 32 Cost.).
Il disagio è amplificato dalla mancata risposta delle autorità preposte: una segnalazione formale alla Polizia Municipale, effettuata nei mesi scorsi, non ha ricevuto neppure un riscontro. Un silenzio istituzionale inaccettabile, che viola il diritto alla trasparenza amministrativa (L. 241/1990) e il principio di buona amministrazione (art. 97 Cost.).
Chiediamo che il Comune di Carrara, nel rispetto della legge:
- Istituisca con urgenza aree di parcheggio riservate ai residenti nelle zone a maggior afflusso estivo, mediante appositi permessi, come previsto dall’art. 7 del Codice della Strada e dalle Linee Guida ANCI sulla mobilità urbana;
- Attivi un piano straordinario di mobilità estiva che includa navette, ZTL e parcheggi di interscambio, per ridurre la pressione nelle aree residenziali, in ottemperanza alla Direttiva UE 2008/96/CE e al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS);
- Rispetti il diritto dei cittadini a una risposta formale alle segnalazioni, come previsto dalla L. 241/1990 e dal Regolamento sul diritto di accesso agli atti amministrativi.
Non si tratta di “voler più parcheggi” – obiettivo che da solo non risolve il problema – ma di garantire la salvaguardia del diritto alla mobilità e alla vivibilità dei residenti, come fanno molte altre città costiere che hanno saputo coniugare turismo e qualità della vita per chi abita stabilmente sul territorio. La legge c’è: servono i fatti. Al fine di evitare dei fraintendimenti, è forse opportuno chiarire ulteriormente che il cuore della presente protesta non è la carenza di parcheggi in sé, ma la sistematica violazione dei diritti costituzionali dei residenti (art. 2, 3, 16, 32 Cost.), lo squilibrio tra interessi economici e diritti fondamentali e l'assenza cronica di pianificazione che tuteli i cittadini Non contestiamo il turismo, ma il modello attuale che consente a grandi operatori economici di esternalizzare i costi e scarica sui residenti i disagi di attività lucrative.Non stiamo chiedendo favori, ma solo l'applicazione del Codice della Strada (art. 7), il rispetto del Testo Unico sulle spiagge (D.Lgs. 152/2006: obbligo dei lidi a garantire parcheggi), l'attuazione dei principi costituzionali di tutela della salute e mobilità. Se un’azienda (balneare, portuale, alberghiera) genera traffico, deve contribuire a gestirlo. A chi propone semplicemente più parcheggi a pagamento, rispondiamo che questo penalizza i residenti, altrimenti è sfruttamento. Pertanto, la nostra segnalazione riguarda il diritto a una vita dignitosa, l'equa ripartizione degli oneri del turismo e il rispetto delle norme a tutela dei più deboli.Non accetteremo che si riduca questa vertenza a una banale discussione su posti auto. Il problema è ben più profondo e riguarda il modello di sviluppo che vogliamo per la nostra città, improntato all’equità e al rispetto di leggi già presenti.