"Privatizzare i profitti e socializzare le perdite", gli agri marmiferi come le spiagge libere: Rifondazione Comunista, a Massa, critica aspramente le politiche seguite a favore di lobby private, rivendicando la lotta portata avanti dal partito, in passato, sia a Firenze che in comune a Massa. L'amministrazione comunale invece, accusa Rifondazione Comunista, sta rincorrendo e applicando quelle stesse regole e pratiche, la cui opposizione, rimarca Rifondazione stessa, continua a essere il suo baluardo.
"Le due notizie apparse sulla stampa, le poche spiagge libere maltenute e la cessione discutibile di una concessione di agro marmifero-denuncia Rifondazione in un comunicato- sono entrambe figlie di una tendenza in atto da anni: cedere i beni della collettività per il profitto di pochi, cioè privatizzare i profitti e socializzare le perdite".
Prosegue la nota confermando il supporto alla protesta cittadina contro l'amministrazione e in favore del diritto di tutti, anche dei meno abbienti, a poter frequentare la spiaggia: diritto ostacolato dalla cessione a privati di arenili e ricorda il voto da destra a Pd alla Bolkestein, sia a Bruxelles che a Roma:"Sul mare la legittima protesta delle cittadine-insiste quindi Rifondazione- ha evidenziato il problema della fruizione delle spiagge pubbliche: poche e dimenticate dall'amministrazione. Mentre il dibattito si centra sulla attuazione della Bolkestein, votata da tutti, dalla destra al PD, sia in parlamento europeo che in quello italiano, nei periodi di crisi l'amministrazione comunale toglie il diritto di frequentare le spiagge a chi non se lo può permettere cedendo pezzi di arenili liberi ai privati, in cambio di servizi che spesso non vengono resi. Cittadine e cittadini becchi e bastonati".
Rifondazione rincara la dose facendo un parallelo con le Alpi Apuane e denunciando il fenomeno del socio parassita:" Sulle nostre Apuane si continua a favorire i concessionari di cava ai quali si permette di scambiare le concessioni camuffando il tutto con "trasferimenti di rami d'azienda" e creando così rendite parassitarie e danni della collettività".
Chiosa amara di Rifondazione parlando di esproprio dei beni collettivi:" Ci avevamo provato sia in Consiglio regionale che in Consiglio comunale di Massa a modificare queste regole, ma non abbiamo avuto successo: hanno vinto, sia a Firenze che a Massa, le forze che stanno dalla parte del profitto, di quelli forti, e che favoriscono l'esproprio dei beni collettivi, nonostante che, almeno formalmente, stiano sotto bandiere di partito opposte. Dal mare ai monti il furto dei beni pubblici continua con l'avallo delle forze che amministrano i territori. Denunciamo come Rifondazione Comunista questa sottrazione dei beni pubblici a favore dei potentati economici del nostro territorio che in cambio di queste regalie si impegnano quotidianamente ad accentrare la ricchezza del territorio in poche mani, ricchezza che spesso prende la via dei paradisi fiscali togliendo a tutte e tutti risorse per la sanità, per la scuola, per il sostegno sociale".