Il consigliere di Arcipelago Massa Andrea Barotti commenta lo studio realizzato dal network Ernst Young e scrive: "Le strade che debbono interessare la politica locale sono anche le arterie informatiche dalle quali passa il futuro della nostra comunità. Lo sviluppo economico ha bisogno di infrastrutture informatiche adeguate alle necessità di una realtà che, a livello globale, è in continua evoluzione; è allora evidente quanto sia importante investire risorse nella connettività per poter essere competitivi".
Il consigliere civico analizza la situazione generale per poi toccare la politica locale: "Il piano di intervento, per rimettere in corsa l'Italia, dovrebbe offrire una risposta alle esigenze delle filiere produttive! è urgente che la politica metta da parte le incertezze, scatti una fotografia della situazione esistente, ascolti le imprese. Qualche giorno fa, il presidente nazionale di Confindustria ha criticato il Governo per non aver prestato la dovuta attenzione alle proposte, alle esigenze delle aziende; quelle parole credo si possano declinare anche su un piano istituzionale "minore".
"Intendo riferirmi - prosegue - per la mia piccola esperienza, alle amministrazioni della nostra provincia a cominciare dal comune di Massa; l'idea di aprire un confronto con le anime della nostra comunità per capire la strategia da adottare per superare la tempesta in atto non ha avuto seguito. La politica è ferma e conseguentemente è immobile anche il territorio o meglio arretra come nel campo delle infrastrutture digitali poiché, secondo i dati dello studio Ernst Young, la nostra provincia si colloca tra le peggiori d'Italia sia per infrastrutture digitali, connettività e Internet delle cose. La ricerca ha valutato la dotazione digitale non in termini statici ma misurando la capacità di rispondere alle esigenze del mondo produttivo organizzato in filiere".
Barotti attacca l'amministrazione Persiani: "La nostra città continua ad essere, unitamente al resto del territorio apuano, maglia nera, in condizioni analoghe ci sono altre province del nord, ma non è consolatorio, mentre centri come Arezzo, Lucca e Prato, grazie ad investimenti delle utility locali nella sensoristica, si collocano nella categoria delle "smart land". Una classe politica locale moderna, che seriamente intendesse creare sviluppo, non perderebbe tempo in vecchie formule (un nuovo centro commerciale nell'area ex Olivetti) ma predisporrebbe un piano di intervento, magari con la Regione, al fine di superare la carenza di infrastrutture digitali o l'inadeguatezza dei sistemi esistenti! la crescita passa da "strade informatiche" che permettano alle filiere produttive di esprimere, pienamente, il loro potenziale. Per quanto vedo credo che l'Amministrazione Persiani non abbia ancora capito quali siano le priorità ed i bisogni della città".