Massa parteciperà al concorso - Città della cultura 2028 – e come potremmo non essere contenti per ogni iniziativa che possa aiutare il nostro territorio a promuovere il proprio patrimonio culturale e sostenere il proprio sviluppo sociale ed economico, perché questa è la finalità e non certo acchiappare il milione messo a disposizione. Si richiede un progetto culturale ambizioso, ben strutturato e sostenibile, non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale. Appunto su queste caratteristiche per il Polo Progressista e di Sinistra, composto da M5S RC e Mcc, sorgono delle riflessioni circa l'incongruenza di un'attività amministrativa che già ripetutamente si è espressa e palesata: quando il sindaco nella sua narrazione onirica commuove con l'endemismo dei fiori delle Apuane, che addirittura vorrebbe regalare a tutte le "donne del mondo", non dice però che è messo in serio pericolo dai Piani attuativi dei bacini estrattivi (PABE) adottati da lui stesso, prevedendo l'apertura di nuove cave sulle nostre Apuane: più autorizzazioni di escavazione, più strade di arroccamento, più ravaneti maggiore distruzione delle Apuane dentro e fuori significa distruzione di un'ecosistema unico, fiori compresi. La Colonia storica dell'Ugo Pisa con la sua pineta faceva parte del patrimonio antropologico culturale del territorio, ma non si è proceduto alla sua conservazione, ma alla demolizione per qualche campo da gioco e ambienti privi di ogni legame con il processo evolutivo storico, urbanistico e ambientale. Stesso trattamento per Villa della Rinchiostra, edificio dall'aspetto trascurato il cui spazio verde, dopo un trattamento furioso e sordo, non è più un parco, ma neanche giardino, capace di soddisfare le esigenze di molte famiglie massesi, anziani e bambini compresi. La cementificazione caparbia delle aree che verranno attraversate dalla Variante Aurelia impatterà su un tracciato della Via Francigena, anche questo è stato raccontato al ministro in visita? I paesi della montagna, che il sindaco evoca romanticamente come “borghi” fuori dalla rappresentazione muoiono per assenza di servizi, per la pericolosità idrogeologica che gli abitanti della montagna ogni giorno devono affrontare nel percorrere le vie tra frane a bordo strada, semafori per la sicurezza, reti metalliche che provano in modo posticcio ad evitare il peggio. Per non parlare dell'abbandono di luoghi pubblici importanti per la nostra identità culturale come la Filanda del Forno, abbandonata a frequentazioni non raccomandabili. Su Villa Massoni che potrebbe essere il fulcro di quello sviluppo socio-economico richiesto, rispondendo alla mancanza di residenze artistiche pubbliche, di spazi per grandi concerti, di spazi culturali a tutto tondo, diventando la nostra super “Versiliana”, si rifiuta di farci una seria considerazione, ma si millanta un'arena sulla Brugiana senza mettere in conto la distruzione che sarebbe necessaria per renderla raggiungibile. Purtroppo non crediamo che tutto questo sia da imputare a una mera questione di risorse da doversi accaparrare visto l'avanzo amministrativo di ben 10 milioni a disposizione. Paghiamo già per una Bandiera Blu continuando ad avere i divieti di balneazione, non vorremmo spendere 100.000 € per un'identica risposta culturale.