La celebrazione del "Giorno della Memoria" si è tenuta, a Massa, nel salone di rappresentanza della Prefettura a Palazzo Ducale, dove, il prefetto Guido Aprea ha consegnato la medaglia d'onore, concessa con decreto del Presidente della Repubblica, a Dino Vignali classe 1921, militare, deportato dal 16 settembre 1943 al 19 luglio 1945 internato a Stammlager nel campo di Fullen in Germania. Il Giorno della Memoria, é stato istituito dal Parlamento Italiano con la legge n. 211 del 20 luglio 2000, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico. Fu scelta come data il 27 gennaio 1945, perché è il giorno in cui venne liberato il campo di concentramento di Auschwitz. Presenti alla celebrazione il vescovo Fr Mario, alcuni sindaci dela Provincia, il presidente del tribunale e i vertici di varie associazioni dell’Anpi. Il prefetto ha fatto i complimenti ai ragazzi del liceo Palma che hanno partecipato all’evento con una performance musicale e una teatrale ed ha dichiarato: “Il taglio che noi diamo alla commemorazione di oggi, é rivolto proprio a loro per questo i miei saluti partono da loro perché è fondamentale la consapevolezza dei giovani rispetto alla commemorazione odierna. Veramente grazie, ed un applauso a tutti i ragazzi. L’Olocausto degli ebrei ha rappresentato il momento piú brutto della storia dell'umanitá. Noi abbiamo avuto migliaia di guerre, migliaia di persecuzioni ma in questa l'essere umano si é superato in negativo. Anche il Presidente della Repubblica Mattarella ha ricordato che dobbiamo essere consapevoli di ció che oggi commemoriamo per i giovani perché cominciano a non esserci più testimoni che hanno fisicamente vissuto l’orrore dei campi di concentramento. Oggi abbiamo il privilegio di consegnare una medaglia d'onore al figlio ed al nipote di un internato originario di Montignoso. Questa persona non é stata un eroe, ma semplicemente un militare che ha scelto di stare dalla parte scomoda della storia, perché non ha accettato di far parte della Repubblica di Saló e di gravitare nel mondo del regime nazifascista e quindi è stato deportato. La storia dell'Olocausto non ha precedenti nella storia dell'uomo, è stato un tentativo di distruggere un popolo e soprattutto, il tentativo di distruggere l'umanitá: forse è limitativo parlare di genocidio, perché è l'uomo che distrugge se stesso. I nostri padri, i nostri nonni che si opposero a questa mostruosità lo fecero sacrificando anche la loro stessa vita. La giornata della Memoria serve per ricordare ai giovani che il virus dell’odio scatena intolleranza e che questa scatena atti persecutori. Noi abbiamo combattuto tutti contro un virus vero, il covid, ma in quel caso il mondo almeno formalmente, era pulito perché era interesse di tutti combattere qualcosa che poteva colpire chiunque. I virus dell'odio e dell'intolleranza, del razzismo, dell'antisemitismo sono virus molto piú pericolosi perché si insinuano e creano divisioni. Il compito dei giovani é quello di interrompere questa spirale di odio, di intolleranza, di divisione. Quando non ci sono più testimoni diretti, tutte le istituzioni dallo stato alle associazioni hanno la responsabilitá di trasmettere il loro messaggio che é universale e cioè ricordarsi che siamo esseri umani e quindi ci possono essere contrasti, ma la dialettica, la democrazia, il diaologo devono sempre prevalere. Ci sono argomenti che non sono di una parte, non sono di qualcuno, ma sono di tutti. L'insegnamento che noi dobbiamo trarre è avere come punto di riferimento costante nella nostra vita quotidiana l'umanitá. Noi abbiamo la fortuna di vivere in una democrazia con una Costituzione che ha e conserva questi valori”. Il prefetto ha elogiato, poi, le associazioni locali, anche quelle non connesse all’Anpi per il loro impegno a collaborare nel nome dei valori democratici anche al di fuori del Giorno della Memoria. Un elogio è andato anche alle istituzioni scolastiche per il lavoro che fanno nell’educare i ragazzi alla conoscenza e alla consapevolezza della storia. “I ragazzi devono essere consapevoli – ha continuato il prefetto – che qualsiasi conflitto in cui possono trovarsi non si supera con la prevaricazione, con il predominio, con la dominanza ma si supera con il dialogo e con l'accettazione delle differenze, qualsiasi esse siano perché diversamente, si rischia di creare una fabbrica di odio, una fabbrica di rancore, una fabbrica di intolleranza e questo noi non ce lo possiamo permettere. Questo é il senso della commemorazione di oggi, dare piú spazio ai giovani, perché in questa provincia abbiamo anche fatto un percorso condiviso, diretto a creare questa consapevolezza, su tutto il significato della nostra carta costituzionale, per insegnare loro ad essere cittadini attivi che significa essere protagonista di cittadinanza attiva, consapevole del mondo in cui si vive e soprattutto in grado di partecipare ai processi decisionali degli enti, delle istituzioni perché noi non siamo dei monarchi e i cittadini non sono sudditi. L’esibizione artistica dei ragazzi del Palma di oggi dimostra che questi giovani non fanno queste cose a spot ma sono davvero presenti, perché ciò che fanno é frutto di studio e di un approfondimento costante condiviso con istituzioni e associazioni. Oggi il nostro messaggio é diretto a loro che sono la speranza".
Fondamentale è il ricordo per i giovani: la celebrazione della Giornata della Memoria in Prefettura a Massa
Scritto da Carmen Federico
Cronaca
28 Gennaio 2025
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