A Ferragosto, o intorno a questa data, sulla costa apuoversiliese è un tripudio di fuochi d'artificio. In fondo, sempre uguali tra loro, sempre uguali a se stessi, agganciati a tradizioni come la cena in spiaggia, ormai stra-datate e pur ancora buone e nuove per ogni nuova generazione, restano l'evento clou di ogni estate, con quella leggera, sottintesa, malinconia dell'ultimo evento della stagione estiva. E poi il 15, il Ferragosto vero proprio, diffonde profumo di grigliate in maniera quasi uniforme, spostando un po' di gente sulle alture che fanno da sfondo al mare, mentre sulla spiaggia, per chi vuol restare, bisogna sopravvivere alle guerre di gavettoni, moda, anche questa, che pare non passare mai. Il Ferragosto resta un giorno di riposo - in questo senso, sì, una tradizione che ha cavalcato i millenni, da quando l'imperatore Ottaviano Augusto istituì le Feriae Augusti, il riposo durante la stagione del raccolto, in origine all'inizio del mese intitolato al suo nome. Anche i fuochi d'artificio, che da decenni illuminano le notti ferragostane, in realtà affondano le loro origini in quegli antichi agosti romani quando si accendevano falò di sterpi per propiziare la fertilità della terra. Un rito antico che l'evoluzione tecnologica non ha reso superato, anzi lo ha 'instagrammato'. E in mezzo alle migliaia di foto dei fuochi d'artificio che ognuno posta sui propri profili, la redazione della Gazzetta di Massa Carrara saluta i propri lettori e augura a tutti Buon Ferragosto.
foto di Gaia Raineri- Emiliano Begali