“Le malattie reumatiche comprendono un gruppo eterogeneo di oltre 200 patologie che interessano il sistema muscolo scheletrico e il tessuto connettivo. Possono colpire articolazioni, tendini, legamenti, ossa e, in alcuni casi, anche organi interni. Tra le principali condizioni rientrano l'artrite reumatoide, l'osteoartrosi, il lupus eritematoso sistemico, la sindrome di Sjogren, la sclerodermia , la spondilite anchilosante e l'artrite psoriasica e colpiscono milioni di persone” lo spiega la dottoressa Laura Bazzichi luminare della reumatologia italiana coordinatrice dell’ambulatorio multidisciplinare della fibromialgia e della fatica cronica dell’Azienda Universitaria ospedaliera dell’Università di Pisa fino al 2020, oggi in forza presso la Reumatologia IRCCS Ospedale Galeazzi Sant’ Ambrogio di Milano. La dottoressa Bazzichi parteciperà alle Giornate di prevenzione nel progetto “Pellegrini di Speranza” inserite nel programma del Giubileo 2025 programmate a Massa dalla Fondazione Opera Pia nei locali della Scuola San Filippo Neri - Fratelli Cristiani appositamente attrezzati ad ambulatori. Le giornate hanno ottenuto molti ed importanti patrocini tra i quali quelli della Regione, della Società della Salute della Lunigiana, dell’Ordine delle professioni infermieristiche Apuane, Unitalsi. La dottoressa Bazzichi arriverà il 15 marzo prossimo per effettuare dalle 9 alle 13 visite reumatologiche gratuite e visitare pazienti con la fibromialgia. La dottore ssa Bazzichi è membro del gruppo di studio Società Italiana di Reumatologia sul Dolore, del gruppo di studio Società Italiana di Reumatologia sul Dolore di Terapia Termale, ed ha sempre avuto particolare attenzione al dolore delle malattie reumatiche e nella cura delle artriti della sindrome fibromialgica e della sindrome della fatica cronica. È responsabile scientifico dell’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica della sezione di Carrara e di Forte dei Marmi, responsabile regionale della Società Si-Guida (sul dolore cronico e algodistrofia), partecipa a Comitati editoriali di riviste, collane editoriali, enciclopedie, trattati e attività divulgativa sulla fibromialgia ed è membro del consiglio nazionale Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica. È autrice di oltre 150 pubblicazioni indicizzate su PubMed e ha partecipato come relatore ad oltre 500 congressi e convegni nazionali e internazionali. “ Le malattie reumatiche - ha continuato la dottoressa - colpiscono milioni di persone nel mondo, con una prevalenza che aumenta con l'età. In Italia, si stima che oltre cinque milioni di persone soffrano di una patologia reumatica, con un impatto significativo sul sistema sanitario e sulla produttività lavorativa. Alcune di queste condizioni colpiscono prevalentemente le donne, come la fibromialgia e l'artrite reumatoide, rendendo necessario un approccio di genere specifico alla diagnosi e alla gestione. Tutte le età della vita possono essere colpite dalle patologie reumaticheL la ricerca ha portato a importanti progressi nella gestione delle malattie reumatiche. Le terapie biotecnologiche, ad esempio, hanno rivoluzionato il trattamento dell'artrite reumatoide, dell'artrite psoriasica e di altre patologie autoimmuni, permettendo di ridurre l'infiammazione e prevenire danni sistemici ed articolari irreversibili. Inoltre, l'uso di farmaci immunomodulanti e la medicina personalizzata stanno aprendo nuove prospettive di trattamento. La fibromialgia, pur non essendo propriamente una malattia infiammatoria, rientra nel panorama delle patologie reumatiche per la sintomatologia che la caratterizza e l'impatto importante impatto negativo sulla qualità della vita. Per la fibromialgia, invece, le cure sono ancora in evoluzione: l'approccio multidisciplinare, che combina educazione ,farmaci, terapie fisiche e supporto psicologico, sembra essere la strategia più efficace per migliorare i sintomi. La prevenzione gioca un ruolo chiave nel contrastare l'insorgenza e la progressione delle malattie reumatiche. Uno stile di vita sano, caratterizzato da una dieta equilibrata, attività fisica regolare e la riduzione di fattori di rischio come il fumo e l'eccesso di peso, può ridurre significativamente il rischio di sviluppare queste patologie. Inoltre, la diagnosi precoce è fondamentale: riconoscere i primi segnali di una malattia reumatica permette di intervenire tempestivamente, migliorando la prognosi e aumentando l'efficacia delle terapie. Molte patologie, come la fibromialgia, non vengono diagnosticate tempestivamente, spesso a causa di iter diagnostici lunghi, inutili e costosi. Una diagnosi precoce, invece, permette di iniziare tempestivamente le cure, riducendo il rischio di danni permanenti e migliorando la qualità della vita del paziente. La fibromialgia è una condizione reumatica caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso, stanchezza cronica, disturbi del sonno e difficoltà cognitive. Nonostante non causi danni strutturali alle articolazioni o ai muscoli, il dolore persistente e gli altri sintomi possono avere un impatto devastante sulla vita quotidiana. La prevalenza della fibromialgia è stimata tra il 2 e il 7 per cento della popolazione mondiale, con una maggiore incidenza nelle donne tra i 30 e i 60 anni. La diagnosi è spesso difficile e avviene per esclusione, poiché non esistono test specifici per identificarla. L'educazione del paziente è fondamentale nella gestione della fibromialgia. Associazioni come l'AISF (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica) svolgono un ruolo cruciale nell'informare i pazienti, offrendo supporto psicologico e pratico per affrontare meglio la patologia. Al momento attuale purtroppo non è ancora riconosciuta come malattia cronica e non rientra nei LEA. Questo rappresenta un grave problema per i pazienti, che spesso incontrano difficoltà nell’accesso a cure adeguate e nel riconoscimento della malattia nei contesti lavorativi e assistenziali. Un team multidisciplinare composto da reumatologi, fisioterapisti, psicologi e nutrizionisti può fornire un supporto più efficace nella gestione della malattia. Oggi il trattamento della fibromialgia si basa su un approccio integrato. I farmaci, come gli antidepressivi e gli antiepilettici, miorilassanti analgesici, possono aiutare a modulare il dolore, mentre la fisioterapia, la ginnastica fisica adattata, la terapia cognitivo-comportamentale e le tecniche di rilassamento giocano un ruolo fondamentale nella gestione della malattia. Tuttavia, stanno emergendo diverse terapie complementari che mostrano risultati promettenti, qui ne elenchiamo qualcuna: Ozonoterapia: l’uso di ozono medicale può contribuire a ridurre l'infiammazione, migliorare l'ossigenazione dei tessuti e alleviare il dolore. Cannabis terapeutica: alcuni studi suggeriscono che i cannabinoidi possano ridurre il dolore cronico e migliorare il sonno nei pazienti fibromialgici. Stimolazione transcranica: tecniche come la stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMS) stanno mostrando benefici nella riduzione del dolore e nel miglioramento delle funzioni cognitive. Realtà virtuale: esperienze immersive ( camere multisensoriali) possono contribuire alla modulazione del dolore e al rilassamento. Agopuntura: studi suggeriscono che possa avere effetti positivi nel migliorare il dolore e la qualità della vita.T erapia termale: bagni termali e fangoterapia sono utilizzati per alleviare il dolore e migliorare la mobilità articolare. Dieta bilanciata: un'alimentazione ricca di antiossidanti, acidi grassi omega-3 e povera di zuccheri raffinati può contribuire a ridurre l'infiammazione e migliorare i sintomi della fibromialgia. Importantissimo – dice - è fondamentale evitare il “fai da te” sia nella scelta della dieta che nell’uso di terapie complementari. Un percorso personalizzato, supervisionato da specialisti, può garantire una gestione efficace della patologia e ridurre il rischio di effetti indesiderati. Le malattie reumatiche rappresentano una delle principali sfide per la salute pubblica, ma i progressi della ricerca e un maggiore impegno nella prevenzione possono migliorare la qualità della vita dei pazienti, certe malattie reumatiche come l’ artrosi aumentano di frequenza con l’ invecchiamento della popolazione. Particolare attenzione deve essere riservata alla fibromialgia, una patologia ancora poco conosciuta ma molto invalidante, per la quale servono maggiore consapevolezza, diagnosi precoci e terapie innovative. Il futuro della reumatologia passa attraverso un approccio sempre più personalizzato e multidisciplinare, capace di rispondere alle esigenze di ogni paziente”.
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