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Scritto da Redazione
Cronaca
09 Settembre 2025

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L’abbattimento degli alti e storici pini sulla salita San Ceccardo a Carrara, autorizzato dall’amministrazione del sindaco Serena Arrighi nel 2024, era supportato da tutte le necessarie autorizzazioni amministrative e quell’operazione aveva nel suo iter il ripristino ambientale? Sono questi i dubbi emersi sin da subito e più volte riproposti dal Grig, Gruppo Giuridico e dagli ambientalisti carraresi. Sul sito del Grig è stata finalmente pubblicata la risposta data dall’amministrazione carrarese, dopo alcuni tentativi di avere una risposta andati a vuoto, ma, come fanno notare gli stessi membri del Grig, tale risposta apre ancora a maggiori dubbi.

“La Salita San Ceccardo – scrivono i membri del Grig -  è una strada pubblica la cui realizzazione risale a ben più di settant’anni or sono, quindi è interessata dal vincolo culturale (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.). Qualsiasi intervento dev’essere preceduto da autorizzazione da parte della competente Soprintendenza. Raccogliendo varie segnalazioni, l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) in proposito aveva già inoltrato (8 maggio 2025) alle amministrazioni pubbliche competenti una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali, adozione degli opportuni provvedimenti. La risposta è stata un silenzio eloquente. Finalmente, dopo la reiterazione dell’istanza (1 settembre 2025), è giunta la risposta (nota prot. n. 79166 del 3 settembre 2025) da parte del comune di Carrara – Settore 5 (Lavori pubblici e Attuazione PNRR) e ha lasciato davvero allibiti. Il taglio dei Pini è avvenuto in base a perizia dell’agronomo incaricato, che ha individuato “44 esemplari che presentano un indice di rischio molto elevato, dovuto a gravi anomalie strutturali”, per cui “è emersa una situazione di potenziale pericolo per la pubblica incolumità, che ha richiesto l’adozione di misure urgenti e non differibili”, non altrimenti specificate. In poche parole, non si capisce se siano state adottate ordinanze sindacali contingibili e urgenti (art. 54 del decreto legislativo n. 267/2000 e s.m.i.) ovvero altri provvedimenti che abbiano disposto il taglio. La struttura comunale ha ritenuto di non dover chiedere alcuna autorizzazione alla competente Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Lucca, perchè “le alberature di pino presenti lungo la Salita San Ceccardo, al momento del loro abbattimento, non erano coeve alla realizzazione della strada, né superavano i 70 anni di età, come documentato da atti in possesso dell’amministrazione”. Quindi è la strada pubblica Salita San Ceccardo a esser stata realizzata più di settant’anni or sono e conseguentemente esser tutelata dal vincolo culturale (artt. 10 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.): l’alberata fa parte della strada (principio dell’accessione, art. 934 cod. civ.) e ne costituisce una delle fondamentali caratteristiche. La struttura comunale pensa di non dover chiedere alcuna autorizzazione (art. 2 del D.P.R. n. 31/2017, Allegato A, punto A.14) perchè “la sostituzione delle alberature è già stata prevista nella relazione progettuale del 21/12/2023 e sarà eseguita non appena saranno disponibili le necessarie risorse  economiche stanziate dall’amministrazione comunale”.

In sostanza, sostituiranno gli alberi “con esemplari adulti della medesima specie o di specie autoctone o comunque storicamente naturalizzate e tipiche dei luoghi” se, come e quando l’amministrazione comunale stanzierà i soldi necessari.   Magari fra dieci anni. Bisogna vedere se saranno dello stesso avviso il Ministero della Cultura e la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Lucca, coinvolti al pari dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Firenze, dei Carabinieri Forestale e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Massa. Nel frattempo è giusto che la cittadinanza di Carrara ne sia a conoscenza”.

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