Il gesto simbolico messo in atto dal comune di Castelnuovo Garfagnana, che ha messo nella piazza centrale del paese una pietra di inciampo per sancire il genocidio di Gaza, attribuendone la responsablità ad Israele ha visto la reazione dell'associazione Apuane Amici Italia - Israele che per mezzo del presidente Adelindo Frulletti e della vicepresidente Silvia Dell'Amico ha pubblicato la pubblica richiesta di rimozione della piatra in questione: "L'Associazione Apuana Amici Italia-Israele esprime sdegno e ferma condanna per l'iniziativa del comune di Castelnuovo di Garfagnana, che ha collocato nella centrale piazza Umberto I una cosiddetta "pietra d'inciampo" con la scritta: Gaza – Genocidio – 2025. Si tratta di un gesto gravemente scorretto, che abusa di un simbolo nato per ricordare le vittime della Shoah e delle persecuzioni nazifasciste, trasformandolo in uno strumento ideologico e propagandistico contro Israele. Accusare Israele di genocidio è una menzogna storica e morale, oltre che un'offesa alla verità dei fatti e alla memoria delle vittime del vero genocidio del Novecento. Il termine "genocidio" viene usato senza alcun fondamento giuridico, senza alcun riconoscimento da parte di istituzioni internazionali e in piena assenza di verifiche indipendenti. Ancor più inaccettabile è il riferimento ai cosiddetti 60.000 morti a Gaza, cifra diffusa unicamente da Hamas, organizzazione terroristica che impedisce qualsiasi controllo autonomo e utilizza i civili come scudi umani, violando ogni principio del diritto internazionale. Chi ha voluto quella pietra, fingendo neutralità e pietà, ha in realtà preso una posizione unilaterale e faziosa, che occulta il contesto, rimuove l'attacco terroristico del 7 ottobre 2023, e nega il diritto di Israele a difendersi da chi vuole la sua distruzione.Israele ha il diritto di esistere, di difendersi e di proteggere i propri cittadini. La pietra installata a Castelnuovo non è un inciampo nella memoria, ma un inciampo nella verità. Non serve alla pace. Serve solo ad alimentare odio, disinformazione e antisemitismo mascherato da indignazione. Chiediamo con forza l'immediata rimozione di questa installazione offensiva e mistificatoria".
