Hanno risalito, a piedi, il viale XX Settembre, dallo Stadio, punto di ritrovo per la partenza fino a piazza 2 Giugno sotto al comune, al ritmo di canzoni cantate a sguarciagola come Maledetta Primavera, di Loretta Goggi, il cui nesso con il senso della manifestazione non risulta proprio chiarissimo: erano tanti i ragazzi, nella stragrande maggioranza delle scuole superiori locali, che hanno aderito alla manifestazione organizzata dalla Consulta Giovani del comune di Carrara per ricordare la lotta contro la violenza sulle donne, anche se non tutti si sono fermati ad ascoltare gli interventi di autorità e organizzatori. Molti con un segno rosso sul viso, simbolo della lotta alla violenza sulle donne, tanti con cartelli e striscioni. Nel mini comizio, a cui hanno presenziato gli assessori alla cultura Gea Dazzi e al sociale Roberta Crudeli, la responsabile del Centro Antiviolenza di Carrara Francesca Menconi e la presidente dell'Anpi Almarella Binelli, sono stati ribaditi i concetti di lotta a ogni tipo di violenza sulle donne e di rifiuto del patriarcato. Su questo tema, connesso alla pratica di indossare il velo da parte di molte donne e ragazze italiane di religione musulmana - simbolo tra i più evidenti del retaggio patriarcale della loro religione - abbiamo sentito il parere di alcune delle persone presenti. "L'uso del velo è stato detto che derivi da una cultura - ha dichiarato l'assessore Dazzi - che si basa sicuramente sul patriarcato. Non è una cultura che ci appartiene, non è la nostra. Essendo una pratica fortemente condizionata da idee patriarcali può essere, in qualche modo, messa in discussione. Credo che in altre occasioni i ragazzi si siano espressi su questo tema". "Io studio la cultura islamica all'università - ha detto Zoe Stroobant, della Consulta Giovani del comune di Carrara - e posso dire che c'è velo e velo: il velo non è simbolo di oppressione, è stato usato come tale, ad esempio in Afghanistan e in Iran, ma la rivoluzione iraniana è nata dal divieto di mettersi il velo. Le donne musulmane si sono ribellate anche a questo sistema. Sono nipote di una musulmana e amica di tante musulmane: ho chiesto loro di questa scelta e mi hanno risposto che è una loro decisione personale. Che il velo sia un simbolo del patriarcato è una banalizzazione dettata dalla non conoscenza dei veri fatti".
Tanti ragazzi alla manifestazione contro la violenza sulle donne organizzata dalla Consulta Giovani di Carrara: segni rossi sul viso e qualche dubbio sul vero significato del patriarcato
Scritto da Vinicia Tesconi
Cronaca
28 Novembre 2024
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