La mostra “Poetiche dell’oggetto” al museo CARMI Museo Carrara e Michelangelo a Villa Fabbricotti propone lo stato dell’arte sulla scultura nell’arte attraverso il lavoro di sei protagonisti dell’arte contemporanea: Aron Demetz, Flavio Favelli, Paolo Grassino, Davide Rivalta, Pietro Ruffo, Nicola Samorí. All’interno della cornice storica di Villa Fabbricotti, residenza nel XIX secolo della influente famiglia di commercianti di marmo, dove oggi si trova una grande collezione di opere di maestri della scultura contemporanea (Dani Karavan “Crescita”, 2002, Sol Lewitt “Curved Wall”, 2002, Robert Morris “La nottola di Hegel”, 2001-2002, Ian Hamilton Finlay “Omaggio a Rousseau”, 2002, Mario Merz “Abbiamo visite”, 2002, Luigi Minolfi “Ballerine”, 2002, Claudio Parmiggiani “Senza titolo”, 2002), il Museo Carmi presenta una inedita lettura sulla scultura contemporanea proponendone alcuni tra i protagonisti della scena corrente.Ancor oggi, il lavoro dello scultore vive nel paradosso generato dalle avanguardie del Novecento, quando l’interpretazione michelangiolesca del fare, - secondo cui “la scultura è quella che si fa per forza di levare” - ha lasciato il passo ad un operare strategico fatto di “oper-azioni” in cui lo scultore mette in moto un “fare” soprattutto mentale. Le forme quindi, pur avendo somiglianza col reale, si trasformano davanti allo sguardo come entità camaleontiche in grado di generare significati diversi. La mostra propone un numero di opere che sono in grado di proporre uno sguardo ampio sul lavoro dello scultore, così come questo si è trasformato attraverso la storia degli ultimi venti anni. Lo spettatore avrà l’opportunità di conoscere il lavoro degli artisti nel mondo contemporaneo nel loro modus operandi, come risultato di una ricerca intreccia due linee che si sono articolate nell’ambito della scultura. Come dice il curatore della mostra Angelo Capasso: “Esiste una doppia storia della scultura, segnalata dai due termini che vi si associano sin dalle sue origini: il primo il termine latino scultura (dal verbo latino sculpere, in cui è insita l'idea dell’intaglio) secondo cui l’artista opera per sottrazione, e il suo analogo greco antico, plastica, (dal verbo greco πλάσσω) in cui è insita l'idea del plasmare, del modellare, più adatto all’operare con forme morbide e volatili quali le idee stesse”.
La mostra è promossa dall'Accademia di Belle Arti di Carrara dove, dalla sua istituzione nel 1769, hanno operato grandi protagonisti della scultura, a partire dai primi grandi nomi di John Flaxman e Antonio Canova, già iscritti nel prestigioso albo degli Accademici di Onore dell’Accademia.
La mostra è curata da Angelo Capasso, critico d’arte e docente di Storia e metodologia della Critica d’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara e rientra nel progetto del PNRR COM, di cui l’Accademia di Belle Arti di Carrara è capofila.
C.O.M.: com.unità dell’arte diffusa
L’acronimo C.O.M. (City Open Museum) con cui si sintetizza il progetto di arte diffusa
(transmediale, multimodale, interattiva) generato dall’Accademia di Belle Arti di Carrara conferma la vocazione dell’arte e del nostro patrimonio a trasformarsi in un spazio diffuso, ma secondo condizioni diverse: C.O.M. è il museo a cielo aperto, un luogo mentale che varca i confini della tradizionale distribuzione topografica e geografica dell’arte tra le città, le piazze, i parchi. Dall’Accademia di Belle Arti di Carrara si slancia allora un progetto che intende costruire uno spirito di comunione tra le comunità delle arti secondo un un sistema a cerchi (centri) concentrici, in cui i progetti dei Conservatori, delle Accademie e delle Università che hanno accolto l’invito si inanellano l’un l’altro generando a loro volta altre comunità che condividono le esperienze scaturite da ogni singolo, come una costellazione temporanea fatta di differenze, in cui ogni territorio, contesto culturale locale, o sensibilità alla ricerca, mantiene la propria identità. Il risultato è la generazione di luoghi mentali che reinterpretano la vocazione dell’arte a vivere al di fuori di confini rigidi, all’interno di una totalità, secondo quella spinta wagneriana che oggi si esprime come una grande comunità (con)temporanea. (Angelo Capasso, direttore artistico di C.O.M.)
L’Accademia di Belle Arti di Carrara ringrazia sentitamente il Comune di Carrara e il Museo CARMI per la gentile concessione dello spazio espositivo e per la preziosa collaborazione.
INFO E ORARI
Inaugurazione Venerdì 12 Dicembre ore 18.00
Museo CARMI Museo Carrara e Michelangelo a Villa Fabbricotti, Via Sorgnano, 42
12 dicembre 2025 - 15 marzo 2026
Ingresso gratuito
Lunedì chiuso
Martedì - Mercoledì - Giovedì 9.30 - 12.30
Venerdì 14.00 - 17.00
Sabato - Domenica 9.30 - 12.30 | 14.00 - 17.00
www.cityopenmuseum.com
Poetiche dell'oggetto : mostra a cura dell'Accademia di Belle Arti di Carrara presso museo Carmi
Scritto da Redazione
Cultura
12 Dicembre 2025
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