A settembre 2025 le imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa prevedono complessivamente circa 7.500 assunzioni, in lieve calo rispetto al 2024, soprattutto a causa della frenata registrata nei territori pisano e apuano. In controtendenza la provincia di Lucca, dove la domanda di lavoro è in crescita (+8 per cento), sostenuta dal settore turistico e da una parziale attenuazione delle difficoltà di reperimento. Nel complesso, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro resta un nodo critico per il mercato occupazionale, con percentuali ancora elevate: 48 per cento a Lucca e Pisa, 53 per cento a Massa-Carrara. La causa principale continua a essere la carenza di candidati, anche se in lieve flessione, mentre torna a crescere la quota di imprese che segnala una preparazione inadeguata dei profili disponibili. "Il mese di settembre conferma una situazione a due velocità - afferma Valter Tamburini, Presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest. "A Lucca vediamo un tessuto imprenditoriale dinamico, che investe in settori stagionali ma anche nei servizi alla persona. Tuttavia, in generale, il contesto rimane fragile e il problema del reperimento continua a limitare le imprese. Il rafforzamento delle competenze e l'orientamento sono leve decisive per superare questo squilibrio strutturale di livello nazionale. Una sfida che la Camera di Commercio ha intrapreso da tempo e che chiama in causa anche il sistema della formazione, le politiche attive, il ruolo strategico delle imprese nel rendere il lavoro più attrattivo per giovani e lavoratori qualificati."
A Massa-Carrara la domanda di lavoro rallenta e si aggrava la difficoltà di reperimento di personale qualificato per le imprese. A settembre le imprese apuane prevedono infatti 1.160 assunzioni, in calo del 5 per cento rispetto al 2024. A pesare in negativo è il rallentamento del comparto manifatturiero (-18 per cento), solo parzialmente compensato dalla crescita delle costruzioni (+15 per cento). Anche nei servizi si osserva un arretramento, con contrazioni nel commercio (-7 per cento) e nei servizi alla persona (-23 per cento). Unica eccezione il turismo, in crescita del 17 per cento. Preoccupa l'aumento delle difficoltà di reperimento riscontrato dalle imprese nel 53 per cento dei casi, un valore ben al di sopra delle medie regionale e nazionale. Il problema principale rimane la mancanza di candidati disponibili (37 per cento), ma cresce anche la quota di imprese che lamenta scarsa preparazione negli aspiranti lavoratori (12 per cento). I contratti a tempo determinato restano prevalenti (oltre il 60 per cento), in particolare nei settori stagionali. Le forme stabili si attestano al 24 per cento, con il tempo indeterminato al 19 per cento e l'apprendistato al 5 per cento.