Giacomo Timbro, carrarese, 48 anni, è il titolare del Bon Pro, a Marina di Carrara, il primo ristorante del quadrilatero della movida, costruito sulle rovine di una vecchia abitazione. Dal 2010 è sposato con Arianna Bianchi. Nel 2023, ha rilevato, il ristorante Re Bacco, a Carrara. Nel suo percorso professionale, si è occupato di organizzazione di eventi, diventando un vero e proprio punto di riferimento nel settore della movida. Nel suo curriculum ha anche collaborazioni con locali cult della Versilia come la Capannina e il Twiga. A settembre 2023, si è occupato della gestione dell'intera parte food & beverage del concerto di Francesco Gabbani a Marina di Carrara. Vice presidente del Fipe, sindacato dei pubblici esercizi dell’associazione di categoria, è il referente della Confcommercio per il territorio di Carrara. La mascotte dei suoi locali, è il suo cane Brioche. La Gazzetta di Massa Carrara lo ha incontrato per un’intervista esclusiva.
Com'è iniziata la sua avventura nella ristorazione?
Provengo da una famiglia di imprenditori: la passione mi è stata trasmessa da mia madre, con cui ho un rapporto speciale. Ho iniziato a investire nei locali nel 1995 e ancora oggi sono pieno di entusiasmo. Importante per la mia formazione lavorativa è stato curare pubbliche relazioni e organizzare eventi.
Nel 2020, la crisi economica dovuta alla pandemia, ha messo in crisi molte aziende e lavoratori. Il governo, secondo lei, in cosa ha sbagliato?
Dopo la pandemia, è stato tutto più complicato: gli imprenditori sono stati lasciati soli, con pochi aiuti, molti lavoratori hanno perso il posto di lavoro. Bisognava tutelare queste categorie. Trovo incredibile che abbiano elargito il reddito di cittadinanza, invece di salvaguardare il settore: in quel modo hanno creato più disoccupati e causato la chiusura di tante aziende. Ci siamo rialzati, anche in un contesto così instabile e imprevedibile: imprese e imprenditori si sono confermati come una componente vitale della società. Se le aziende funzionano l’economia gira, se l’economia funziona si generano ricchezza e benessere per tutta la collettività. È questa l’essenza di quella autentica funzione sociale dell’impresa che, purtroppo, non è riconosciuta per come meriterebbe.
Lei ha investito a Carrara comprando alcune attività, invece di farlo in situazioni più sicure. Perché?
Credo nel territorio in cui sono nato. L’ho intuito circa nove anni fa: il centro di Marina di Carrara era poco valorizzato, quasi deserto, invece oggi è una realtà importante. Persone di tutte le età, passano il loro tempo nei locali, passeggiano per i negozi, si intrattengono con parenti e amici. Questo attira anche il turismo. Vedere tutto ciò mi riempie di felicità. Grazie anche ad altri imprenditori coraggiosi, abbiamo creato benessere per tutta la comunità. Per quanto riguarda Carrara, bisogna investire nell'arte e nella cultura: non abbiamo nulla da invidiare a nessuno.
I suoi locali: il Bon Pro' a Marina di Carrara e il ReBacco a Carrara, sono realtà completamente diverse…
Sono opposti. Il Bon Pro, nel centro di Marina di Carrara, è un punto di riferimento per tutti, dai nove anni in su. È stato il primo locale aperto, quello in cui è iniziata la movida, un posto dove mangiare e creare inclusione. Negli anni abbiamo fatto ulteriori miglioramenti. Si può pranzare, fare aperitivo, cenare, il dopo cena è ricco di eventi. I nostri prodotti sono di qualità, con prezzi accessibili a tutti. Il ReBacco, è una struttura bellissima, quasi un museo, nel centro di Carrara, con una storia incredibile. Da quando ho rilevato l'attività, è stato rivisitato completamente. Il target dei clienti è medio-alto per un contesto veramente unico, in cui si possono mangiare prodotti eccellenti, trovarsi immersi in una location pazzesca, con un'architettura raffinata, ideale per cerimonie e eventi artistici, per le persone che amano l'arte. Venite a trovarci, i nostri collaboratori sono pronti a accogliervi.
Lei è vice presidente della Fipe di Carrara, sindacato dei pubblici esercizi dell'associazione di categoria e referente della Confcommercio per il territorio di Carrara. Quali sono le sue priorità?
Dare una forte impronta nel valorizzare arte e cultura Carrara, il commercio ad Avenza, e la zona mare con turismo e movida. Sono presente sul territorio per creare eventi e per essere un punto di riferimento per tutti, senza pregiudizi.
Quali sono le regole più importanti da osservare nella conservazione del cibo?
Io sono molto esigente: i miei collaboratori rispettano un metodo di lavoro ben definito, utilizzano tabelle giornaliere. Per la conservazione nei frigoriferi, redigono un inventario dei prodotti nel magazzino e verificano eventuali scadenze. Con mia moglie Arianna, ci occupiamo di fare la spesa, controllare etichettatura e provenienza degli alimenti.
Quali comportamenti non deve commettere un suo dipendente?
Non tollero la mancanza di educazione e la mancanza di igiene personale. Il rispetto è fondamentale, verso i clienti, titolari e colleghi. Loro, per me, non sono dipendenti, ma collaboratori, soprattutto di famiglia.
Alcuni giornali, hanno pubblicato un suo appello:"Cerco due cameriere, è importante carine e sorridenti". Cosa voleva dire?
Vorrei precisare, che non ho mai fatto una valutazione sull'estetica, ma sulla carineria, cioè i modi gentili e garbati nei rapporti con le persone, evidenziando il sorriso, penso che sia assolutamente fondamentale. A nessuno piacerebbe trovarsi di fronte una persona sgarbata e cupa.
Parliamo di movida: la politica cosa deve fare?
Il problema delle baby gang è un fenomeno nazionale, non solo di Carrara. In passato si era usato un ottimo strumento: il daspo urbano. Non deve essere penalizzata un'attività, ma il singolo. È una questione di educazione: la famiglia deve intervenire nel caso specifico. La movida è positiva per il bene comune e la stabilità economica di un territorio.
Lei si è occupato della gestione del Food $ Beverage per il concerto di Francesco Gabbani. Un suo ricordo ?
Organizzare un evento così bello è stato veramente emozionante e pazzesco. Si è creata la possibilità di far lavorare, oltre 30 persone del territorio. È stata una sfida personale vinta. Conosco Francesco, sin da ragazzo, anche le nostre famiglie sono amiche.
Lei è anche un appassionato di Harly Davinson…
Vado in moto da oltre 20 anni: la libertà, il vento sul viso, i chilometri condivisi con gli amici, mi riempiono di felicità. Sono membro di un'associazione Apuana bikers, composta da oltre 100 persone, tutte apuane. Diciamo che andare in moto è una valvola di sfogo, per ricaricare le forze.
Lei ha condiviso la sua esperienza di imprenditore con sua moglie Arianna Bianchi. Come funziona la vostra collaborazione?
Devo a lei se sono riuscito a realizzarmi nel lavoro e come uomo: Arianna è sicuramente tra le persone più importanti della mia vita, insieme alla mia famiglia. Mia moglie è sempre in prima linea, nelle nostre attività, presente fino a tarda notte, è un punto di riferimento per i nostri collaboratori e clienti, le devo tantissimo. Non siamo titolari che rimangono a casa, ma sempre presenti. Diciamo che ci completiamo a vicenda, sono fortunato.