Centro pavimentazione 1
   Anno XI 
Giovedì 12 Giugno 2025
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Scritto da Redazione
Mostre
10 Giugno 2025

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Nell’ambito della sezione dedicata alle arti visive di White Carrara. Design Here and Now, la project room del mudaC|museo delle arti Carrara ospita la mostra Gianluca Sgherri. Uninverso, che inaugura sabato 14 giugno alle 18.00 e resterà aperta fino al 28 settembre. Il linguaggio artistico di Sgherri si distingue per una sospensione tra il reale e l'immaginato, creando un equilibrio tra memoria e percezione. Le sue opere spesso presentano una figurazione rarefatta, in bilico tra contemplazione e sogno, con paesaggi immobili, spazi intimi e architetture geometriche popolate da simboli ricorrenti come cucchiaini, tazzine, piccole lettere e pianeti lontani. Questi elementi si caricano di significati molteplici, oscillando tra memoria personale e immaginario universale. L'opera diventa così un territorio da esplorare, in cui il gesto pittorico è meditato e consapevole, capace di generare una dimensione sospesa tra contemplazione e coinvolgimento. Gianluca Sgherri, spiega la direttrice del mudaC Cinzia Compalati, dirigente del settore cultura del comune di Carrara, è il primo artista che interviene nella project room del museo, ideata come spazio laboratoriale di Carrara Città Creativa UNESCO, interpretandola come un’opera d’arte totale in cui lo spazio non è solo un contenitore ma si fonde con l’intervento artistico stesso di cui è fonte ispiratrice. Il pavimento bianco e nero che la contraddistingue ha fatto scaturire nell’autore una visione, tante piccole finestre dalle quali si aprono universi – o meglio uninversi, universi inversi, come li definisce – paralleli. Questo scenario inconsueto ci trasmette la potenza del pensiero laterale dell’artista e ci restituisce almeno due elementi distintivi della sua poetica: da un lato il bisogno, quasi morandiano, di ritagliarsi brandelli di mondo, nidi, gabbie, rifugi, che nel piccolo – o talvolta anche nel piccolissimo – sanno restituirci un intimo senso del tutto, dall’altro il potere sognante della pittura che sa essere al contempo alterità e restituzione personalissima e soggettiva. Una “macchina dinamica” che ricorda da vicino il Dylaby. Dinamisch labyrint che Daniel Spoerri aveva realizzato nel 1962 in occasione della sua mostra allo Stedelijk Museum di Amsterdam, uno spazio ruotato di 90°, una sorta di quadro trappola, una situazione orizzontale bloccata e poi appesa in verticale alla parete. In questo spazio museale capovolto quindi i quadri erano “appesi” al pavimento mentre i basamenti delle sculture svettavano dalla parete, invertendo i rispettivi ruoli.Nella project room di Sgherri invece possiamo osservare universi che nascono dal basso attraverso dei carotaggi trompe-l’oeil che vanno oltre il limite fisico del pavimento. Questi tunnel evocano una certa assonanza con il processo di escavazione del marmo di Carrara; così come l’escavazione non è solo un atto tecnico ma un processo di rivelazione della pietra, nel lavoro di Sgherri, la loro verticalità diventa metafora della scoperta: la pittura si fa incisione, esplorazione di strati nascosti del visibile e dell’invisibile. L’installazione si configura così come un atto di scavo interiore e visivo, un tentativo di affacciarsi sul cuore della nostra montagna esistenziale. Nell’insieme si squaderna il concetto di multiverso, nella sua accezione scientifica e filosofica, che si riferisce all’esistenza simultanea di molteplici realtà coesistenti, un’idea che Sgherri traduce sulla tela attraverso la sovrapposizione di velature, giochi di trasparenze e la stratificazione della materia cromatica. Ogni opera sembra racchiudere più livelli temporali e spaziali, come se lo sguardo dello spettatore fosse invitato a viaggiare attraverso dimensioni diverse ma connesse tra loro. L’uso sapiente nella giustapposizione dei colori e dei contrasti delicati conferisce ai suoi dipinti un’atmosfera onirica e contemplativa, dove il tempo sembra sospeso e le figure emergono come presenze evanescenti. La scelta di oggetti quotidiani come simboli visivi rafforza l’idea di un ponte tra il familiare e l’ignoto, tra il vissuto personale e l’infinito cosmico. In questa visione artistica, il multiverso non è solo una suggestione scientifica, ma diventa una metafora esistenziale: l’artista sembra interrogarsi sulla possibilità che il nostro presente sia solo una delle tante versioni della realtà, suggerendo che l’arte stessa sia un mezzo per esplorare dimensioni alternative dell’essere. Il suo lavoro si colloca così al crocevia tra filosofia, fisica e memoria, restituendo alla pittura una profondità che va oltre la rappresentazione, trasformandola in un varco verso l’ignoto.

 Gianluca Sgherri è nato a Fucecchio, in provincia di Firenze nel 1962. Dopo avere frequentato il liceo artistico si è diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. A seguito di alcune esperienze grafiche e musicali degli anni '80, inizia la carriera artistica con la Galleria Marsilio Margiacchi di Arezzo, presentando la sua prima mostra personale nel 1990. Assieme agli artisti Federico Fusi, Luca Pancrazzi e Andrea Santarlasci e alla critica d’Arte Maria Luisa Frisa danno vita a numerose mostre in Toscana e in altre parti d’Italia. Nel 1995 si trasferisce a Milano iniziando una lunga e intensa collaborazione con lo Studio d’Arte Cannaviello, che lo vede protagonista in alcune mostre collettive con Marco Cingolani, Daniele Galliano e Pierluigi Pusole e in mostre personali nel 1994, ‘96, ’98, 2002 e 2012. Nello stesso periodo espone anche alle Gallerie In Arco di Torino, all’Associazione Culturale l’Attico di Fabio Sargentini a Roma, alla Galleria No Code di Lucio Dalla a Bologna. Ha partecipato a importanti rassegne in Italia e all’estero tra cui: Ultime Generazioni, XII Esposizione Nazionale Quadriennale d’Arte di Roma; Arte Italiana Ultimi Quarant’anni Pittura Iconica, Galleria d’Arte Moderna, Bologna; Fiar International Prize Art under 30, Milano, Roma, Parigi, Londra, Parigi, New York, Los Angeles; Prima linea, La nuova arte italiana Trevi Flash Art Museum, Trevi (PG); Immagini italiane, Medienmeile am hafen, Dusseldorf; Arte Italiana 1968_2007.Pittura, Palazzo Reale, Milano.  È stato docente di Pittura alle Accademie di Belle Arti di Carrara e Firenze. Attualmente vive e lavora a Santa Croce sull’Arno, Pisa.

Per informazioni:
mudaC | museo delle arti di Carrara

Via Canal del Rio n. 1, 54033 Carrara

  1. +39 0585 779681

Orari di apertura:
Dal 1 giugno al 14 settembre dal martedì alla domenica 17:00-21:00 e il mercoledì e il giovedì 9:30-12:30.

Dal 15 settembre al 31 maggio dal martedì alla domenica 9:00-12:00 e 14:00-17:00.

Chiuso il lunedì

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