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Scritto da Redazione
Politica
10 Novembre 2020

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Un incarico da 6700 euro per sei mesi di lavoro come fotografo: una cifra che, nei tempi molto grami, specialmente per i fotografi, che corrono è un’ottima garanzia di sopravvivenza di fronte alla pesantissima incertezza che fronteggia tutti quanti. E’ il valore economico dell’incarico che l’amministrazione di Carrara ha assegnato, con affidamento diretto, cioè senza alcuna gara tra i vari professionisti che volessero partecipare e assicurarsi il contratto, ad un fotografo locale, M. A.

Un’assegnazione che arriva dopo altre simili sempre indirizzate allo stesso fotografo dall’inizio dell’amministrazione 5 stelle e che ha fatto infuriare il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che ha addirittura chiesto pubblicamente la revoca dell’incarico al fotografo.

“La crisi per l'emergenza sanitaria economica e sociale ha colpito duramente le partite IVA di ogni tipo di attività - ha detto Bernardi - e nulli sono stati gli aiuti che il governo Pd/5 Stelle ha messo in atto finora, ma se hai un’una attività di fotografo, editing fotografici ed audiovisivi e sei un grillino doc non devi temere per il tuo lavoro perché ti puoi beccare un affidamento diretto di 6700 euro”.

Bernardi ha ironizzato sui principi di trasparenza e onestà ”ormai dimenticati valori su cui si era fondata la campagna elettorale grillina e ha aggiunto: “All' amico fotografo grillino, per attivare una campagna di promozione e comunicazione del Polo Museale della Città di Carrara e del territorio, era già stato affidata anche di realizzazione della campagna digitale di promozione Brand-Carrara con video-clip di 30/40 secondi (vedi Animosi) per 4 mila 500 euro. Il fatto che si tratti in entrambi i casi di affidamenti diretti non giustifica la mancata rotazione imposta dalla legge quando i destinatari sono professionisti, per cui non bastano motivazioni di una generica “competenza professionale” per affidare ulteriore incarichi allo stesso professionista”.

Bernardi si è detto rammaricato del silenzio del segretario generale Angelo Petrucciani responsabile del Piano Anticorruzione che avrebbe dovuto segnalare la cosa e ha aggiunto: “Secondo le convergenti indicazioni della giurisprudenza, del parere espresso dal Consiglio di Stato e dalla stessa ANAC, l’incarico al fotografo in questione, non dando conto delle specifiche ragioni legittimanti la “vistosa” deroga al principio di rotazione, non è legittimo. Nella nostra città sono presenti altri e diversi “ fotografi“ e “studi fotografici” per cui mi domando come mai l’amministrazione non abbia mai pubblicato un avviso pubblico per avere a disposizione un elenco di professionisti su cui ruotare gli incarichi. Del tutto insufficienti, pertanto, sotto tale profilo e quantomeno generici i riferimenti e i contenuti della determinazione del dirigente alla cultura che sembrerebbe “suggerita”. Ormai infatti dovrebbe essere chiaro che un professionista che ha ricevuto due incarichi in due anni dalla stessa amministrazione, va in contrasto con il principio di rotazione che ha come scopo precipuo di evitare che il carattere discrezionale della scelta effettuata si traduca in uno strumento di “favoritismo”. Per evitare atti illegittimi, infatti, è obbligo affidare a soggetti diversi da quelli che in passato avevano già svolto questa stessa tipologia di servizi”.

Bernardi ha definito ambiguo il comportamento dell’amministrazione, ma, purtroppo sempre più frequente: “I 5 Stelle ogni giorno dimostrano come siano caduti in basso e come sappiano destreggiarsi bene nel fare il loro interesse piuttosto che quello dei cittadini ha concluso Bernardi - soprattutto in ragione della mancanza di competitività del prezzo pattuito che avrebbe dovuto tenere conto della media dei prezzi praticati nel settore di mercato di riferimento e contestualmente della qualità della prestazione. In questo caso siccome la scelta discrezionale dei 5 Stelle, guarda caso, ha favorito un dichiarato appartenente al Movimento 5, sfacciatamente nessuna regola è stata rispettata e quindi non resta che l'annullamento dell'incarico”.

 

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