L'articolo del presidente Chericoni offre lo spunto al consigliere Andrea Barotti che scrive: "L'intervento di Confartigianato spinge ad una riflessione; in primo luogo ritengo, per il tempo trascorso (oltre trent'anni) poco produttivo ricercare gli autori dell'inquinamento. Una tale attività avrebbe una logica se nel nostro ordinamento non esistesse la prescrizione, se gli autori dell'inquinamento fossero in vita (le persone muoiono, le società chiudono) poiché i processi ai morti non sono previsti e, comunque, non avrebbero un senso. Oggi dobbiamo affrontare temi che debbono interessare non gli storici (capire il passato è comunque importantissimo) ma chi guarda alla realtà in cui viviamo e immagina il futuro che ci attende".
L'esponente civico di centrosinistra osserva: "La bonifica, come scritto da Sogesid e dal Ministero, è un procedimento tecnico e burocratico complesso che, fortunatamente, è stato avviato, basti pensare alla fase di studio, quindi dobbiamo essere pazienti e prudenti per evitare di spendere risorse pubbliche in modo poco incisivo".
Barotti aggiunge: "Condivido, con il Presidente Chericoni, la preoccupazione per la scelta del Comune di Massa di rimanere fuori dal campo nella partita, che si gioca a Firenze, tra Edison, Ministero dell'Ambiente ed Arpat! Trovo difficilmente comprensibile una tale posizione anche alla luce degli attacchi lanciati, tempo fa, dal Sindaco Persiani alle precedenti amministrazioni, alle strategie di carattere giuridico assunte in passato! Noto, con rammarico, ancora una volta, oltre ad una scarsa propensione alla coerenza politica, l'assenza di quella discontinuità che gli elettori attendevano dal centrodestra!"
L'esponente di opposizione sollecita la maggioranza e la classe politica: "Credo che Persiani potrebbe, anche per dare concretezza alla trasparenza di cui parlava in campagna elettorale, spiegare i motivi, le ragioni che hanno spinto a "lasciare in panchina" il Comune; ritengo, altresì, che la Giunta, più in generale la politica locale, avrebbe l'opportunità di accertare quanto Edison sostiene, ossia l'esistenza di fonti di inquinamento a monte dell'area ex Farmoplant, se promuovesse analisi, controlli sulle matrici ambientali nella zona a ridosso dell'ex sito chimico!"
Infine la proposta di Barotti: "In merito alla vendita dei lotti in area industriale sarebbe auspicabile, alla luce dei risultati ottenuti (spezzatino delle superfici con impossibilità di inserimento di grandi impianti, fenomeni speculativi), rivedere il ruolo del CZIA trasformandolo in un ente proprietario dei siti con il compito di affidarli in locazione a canoni contenuti! Dobbiamo mantenere la proprietà per poter avere la possibilità di recuperare, con facilità, le aree, per assicurare una consistenza patrimoniale al Consorzio (base per ottenere finanziamenti) ma anche e sopratutto per facilitare gli investimenti (specie in fasi in cui la liquidità scarseggia), garantire lo sviluppo, l'occupazione (superficie parametrata ai posti di lavoro) sulla base di reali, effettivi progetti industriali. In altri Comuni, in altre regioni la politica mette a disposizione risorse, aree, aiuta le imprese e attrae imprenditori pertanto mi sembra difficile competere, considerando i nostri problemi ambientali, adottando una tattica che non mi pare di analogo o miglior livello. La politica deve impegnarsi per alleggerire gli oneri aggiuntivi, dovuti all'eredità del passato, a carico delle aziende e guardare ai problemi, vecchi e nuovi, del territorio in modo diverso per giungere a soluzioni efficaci ed innovative".