Il comitato Ugo Pisa tornz a parlare di cementificazione selvaggia a Massa e di incomunicabilità con l'amministrazione: "Cencio parla male di straccio, dice il proverbio. Eppure, davanti al degrado della nostra costa e del nostro territorio, è difficile restare in silenzio. Anche noi cittadini sappiamo denunciare, lamentarci, mostrare le immagini del disastro che avanza. Ma oltre a questo, che cosa possiamo noi davvero fare come singole persone? Le nostre voci, pur indignate, non bastano a cambiare lo stato delle cose. Segnalare ciò che non va è un dovere civico, ma è alla politica che spetta agire, prendere decisioni, pianificare e proteggere.Invece, assistiamo impotenti a un teatrino di comunicati stampa in cui una forza politica accusa l'altra, mentre le responsabilità si perdono tra istituzioni che si rimpallano la colpa.E così cresce la distanza tra cittadini e politica. Le persone si sentono tradite, abbandonate, ignorate nei loro bisogni più concreti: la sicurezza delle case, la tutela del territorio, la salvaguardia delle attività locali.
Gli ultimi dati del rapporto ISPRA sul consumo di suolo confermano ciò che temevamo: la cementificazione continua, anche a Massa e nella nostra provincia, nonostante gli esperti avvertano da anni che proprio la perdita di suolo naturale è tra le cause principali di frane e alluvioni.Mentre le montagne e le città si sgretolano, la politica resta sorda — a livello locale, regionale e nazionale. Si moltiplicano parole e promesse sull'attenzione al territorio, ma i fatti raccontano tutt'altro. A Massa, si continuano a progettare nuove colate di cemento: dal Parco degli Ulivi per la futura Questura, all'aeroporto del Cinquale, fino alle aree ex Sensi Garden, ec Olivetti e ex Universal Bench, la variante Aurelia e la Casa della Salute.
A Carrara si prevede l'ampliamento di un porto che avrà notevoli impatti ambientali per la popolazione locale e che rischia di mettere ancora più a rischio il fiume Carrione stretto tra la devastazione delle Apuane e le barriere frontali che nasceranno nel mare.Nel frattempo, la Regione Toscana punta sempre più sulle infrastrutture — strade, porti, grandi opere — che inevitabilmente significano consumo di suolo e distruzione dell'ambiente. Siamo stufi di sentirci raccontare un mondo che non esiste.La realtà è sotto i nostri occhi: il territorio è abbandonato, e con esso la fiducia delle persone.
Non chiediamoci più perché i cittadini si allontanano dalla politica — la risposta è già scritta, nel cemento che ci circonda".









