La richiesta arriva dai coordinamenti regionale, provinciale e comunale di Forza Italia ed è firmata dall’onorevole Stefano Mugnai, Rita Galeazzi, Riccardo Bruschi e Gianni Musetti che hanno evidenziato l’urgenza di un confronto tra imprenditori, sindacati e vertici regionali per stabilire una rapida ripresa dell’attività nel settore del lapideo.
"Le normative nazionali – hanno detto i tre coordinatori di Forza Italia e Gianni Musetti - seppure opportune, imposte a tutela della nostra salute e per la lotta contro l'emergenza da Covid-19 hanno messo in difficoltà moltissimi settori dell'economia toscana. Ogni giorno da più parti si levano le urla di dolore di moltissimi imprenditori locali. All'interno della nostra regione, fra tutti gli ambiti economici che la contraddistinguono da sempre, vogliamo però porre l'attenzione generale, su di una eccellenza unica, quella del settore industriale del marmo. I dati pervenuti e pubblicati dalla stampa locale recentemente, hanno purtroppo palesato una crisi profonda, da cui occorre uscire rapidamente, ma in modo razionale.
I numeri sono drammatici: riduzione del 48 per cento dei fatturati; il 46 per cento della forza lavoro licenziata o messa in cassa integrazione. Sono questi i dati relativi alle previsioni contenute nel rapporto dell’IRS della Camera di Commercio a livello locale. Occorre a nostro avviso convocare un Tavolo di concertazione urgente fra imprenditori, sindacati e Regione Toscana al fine di trovare ,in sicurezza sempre, un accordo cioè una via d'uscita per far ripartire la vita delle aziende del marmo. Per quelle attività che possono già oggi garantire tutti gli standard di sicurezza sanitaria in termini di presidi igienici e distanze, occorre dare la possibilità di tornare al lavoro. Ogni giorno in più di stop è solo motivo di preoccupazione per il futuro. Comprendiamo oggi le difficoltà delle Istituzioni nel dover decidere subito e rapidamente le riaperture per la imminente cosiddetta Fase 2. Siamo tutti consci della situazione. Nessuno vuole, è bene chiarirlo, rischiare di buttare al vento tutte queste lunghissime settimane di stop per una riapertura senza garanzie vicendevoli fra aziende e Istituzioni. Crediamo però che come sempre a metà strada vi sia una soluzione. Sedersi attorno ad un tavolo ognuno con le proprie istanze, potrebbe essere realmente un segnale forte per il settore. L'importante è agire. Subito.".