Il consigliere della lista Ferri Filippo Mirabella commenta la polemica scatenata dal Pd Massa Carrara in seguito all'elezione del nuovo presidente della Provincia: "Questa non è un’analisi politica: è un esercizio di autodifesa collettiva, scritto per coprire una sconfitta che ha un’origine chiara e imbarazzante. L’elezione del presidente della Provincia di Massa-Carrara, lo ricordiamo, è un’elezione di secondo livello: non votano i cittadini, ma sindaci e consiglieri comunali. Proprio per questo richiederebbe una gestione politica rigorosa, trasparente e responsabile. Esattamente ciò che è mancato. I fatti sono semplici e non opinabili: i due candidati provenivano entrambi dall’area del centrosinistra. Uno di loro, Roberto Valettini, ha però scelto di presentarsi e farsi eleggere con il sostegno del centrodestra, vincendo. Questo è il cuore della vicenda. Tutto il resto è una narrazione costruita a posteriori. Dopo la sconfitta, anziché aprire una riflessione seria su come e perché il PD abbia perso il controllo della partita, si è preferito imboccare la strada peggiore: spostare l’attenzione dai livelli decisionali a quelli esecutivi, insinuando sospetti, alludendo a comportamenti individuali, distribuendo responsabilità senza mai nominare chi ha realmente guidato – o mal guidato – questa operazione politica. A Carrara, in particolare, si è scelto di trasformare un dato numerico noto – un’assenza e due voti difformi – in una questione morale, evitando accuratamente di spiegare perché una candidatura ambigua non sia stata bloccata prima e perché un partito strutturato abbia consentito che si arrivasse a questo epilogo. È un metodo antico e scorretto: quando manca il coraggio di assumersi la responsabilità politica, si costruisce un racconto che scarica la colpa verso il basso, proteggendo chi decide e colpendo chi rappresenta. La verità è che nessun consigliere “ha consegnato” la Provincia al centrodestra. La Provincia è stata persa per incapacità politica, per ambiguità tollerate e per scelte non governate. E questo è un fallimento che non può essere coperto con dichiarazioni autoassolutorie o richiami rituali ai valori, per quanto importanti. In politica i valori si difendono con i comportamenti, non con i comunicati. E quando si perde, l’unica risposta credibile non è cercare colpevoli, ma dire chiaramente chi ha sbagliato e perché".
Tutto il resto è un tentativo mal riuscito di riscrivere i fatti.
E i fatti, a differenza dei comunicati, non obbediscono.









