Il gruppo di associazioni formato da Coordinamento Ambientalista Apuoversiliese - Amici della Terra Versilia - Apuane Libere - C.I.P.I.T Comitato Indipendente per la Partecipazione, l’Informazione e la Trasparenza - Circolo Arci Trentuno Settembre - Comitato per la chiusura della discarica e cava fornace - Comitato Ugo Pisa - Custodi della Ceragiola - Italia Nostra Massa-Montignoso - Italia Nostra Versilia - Le Voci Degli Alberi, Nuovi Paesaggi Urbani ha voluto rendere pubblico il proprio sostegno agli ambientalisti di Ultima Generazione a processo a Massa per le proteste contro lo sfruttamento selvaggio delle cave: “Il 5 dicembre ci sarà il processo contro quattro esponenti di “Ultima Generazione” per interruzione di servizio pubblico, per aver protestato contro la devastazione delle Apuane. Montagne con paesaggi ed ambienti unici, da cui dipende la nostra sopravvivenza in termini di lavoro, salute, svago, arte, storia e cultura che vengono distrutte progressivamente e quotidianamente per interessi speculativi che emergono in modo netto e chiaro dalla panoramica della rassegna stampa che le hanno interessate durante il 2024. Un triste elenco che parla di: infiltrazioni mafiose, morti sul lavoro (per stupidità) e ricatti occupazionali, privatizzazione di Beni inalienabili (sentieri chiusi o resi impraticabili dalle attività di cava, svendita di usi civici e terreni demaniali dell'Altissimo), socializzazione dei danni ambientali che l'attività estrattiva genera in termini di dissesto ambientale (alluvioni e frane), inquinamento di oli e di marmettola giusto a titolo d'esempio si ricorda che la purificazione dell'acqua potabile per allontanamento della marmettola che costa ai cittadini di Carrara e Massa € 400.000 l'anno.Fatti che stanno distruggendo sia il territorio che il suo tessuto sociale. Una realtà che si cerca di nascondere con proclami tanto roboanti quanto artificiosi. è di qualche giorno la pubblicazione dei dati sull'export del marmo nel distretto lapideo di Massa Carrara definito, con toni trionfalistici, “colonna portante del made in Italy”. Una “colonna” che non sostiene il territorio e tanto meno il “made in Italy” visto che il 71per cento dell'export è materiale grezzo che viene trasformato soprattutto in Cina, a cui svendiamo le Apuane. Un export del valore di 1,5 miliardi di euro che ci piacerebbe sapere chi intasca visto quanto riferito dal segretario generale della Cgil Massa Carrara Nicola Del Vecchio: infatti a fronte di “una crescita complessiva del 54per cento delle esportazioni dal 2008 al 2023” si è assistito ad una riduzione dei posti di lavoro, un aumento della disoccupazione giovanile e la retribuzione media lorda annua dei dipendenti a Massa Carrara di 20.300 euro è al di sotto di quella di Lucca, Pisa, Siena, Arezzo. Retribuzione che è inferiore di 1.321 euro rispetto alla media Toscana e di ben 2.539 euro rispetto alla media nazionale. Ricordiamo che sebbene l'art. 41 stabilisce che “l’iniziativa economica privata è libera”, specifica che “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana” e che l'art. 9 della Costituzione recita “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni.” Restiamo in attesa fiduciosi dell'operato dei giudici e si invita a partecipare al presidio davanti al tribunale alle 12 del 5 dicembre.
Le associazioni ambientaliste si schierano a fianco degli esponenti di Ultima generazione a processo per le proteste contro lo sfruttamento delle cave
Scritto da Redazione
Politica
04 Dicembre 2024
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