Maurizio Bonugli e Andrea Biagioni di Left Laboratorio Politico – Massa Carrara intervengono in merito alla cosidetta "fase 2" dell'emergenza rivolgendosi all'amministrazione comunale di Massa.
"Qua a Massa - esordisce - dall’8 marzo scorso, dall’inizio dell’emergenza Covid-19, ci siamo abituati ad una giunta comunale che ha gestito in maniera ordinaria un situazione eccezionale e che, senza soluzione di continuità, oggi sta dentro alla cosiddetta “FASE 2” limitandosi ad ottemperare ai vari Dcpm piuttosto che alle ordinanze regionali quando di tutt’altro protagonismo amministrativo e di ben altre collaborazioni fra enti, imprese, forze politiche e sociali e cittadini avremmo bisogno".
"Nella nostra città - spiega Left - tutto è ruotato attorno ad una modalità di applicazione delle norme anti-contagio maggiormente restrittive a fronte della evidente difficoltà da parte del Comune di garantire il controllo del territorio e la sicurezza dei cittadini. Ed stato un divieto in crescendo fatto di una chiusura dietro l’altra, non ancora risolto! Chiuse le aree verdi e i parchi, chiusi gli accessi al mare e la battigia, chiuse –addirittura, le fontane; il tutto perfettamente raccontato dai quotidiani bollettini serali del Sindaco. Nel giro di due mesi, si è passati dal clamoroso scivolone iniziale della distribuzione delle prime mascherine davanti alla farmacie comunali con annessi i pericolosissimi assembramenti di persone, ad una “FASE 2” che, a parte la riattivazione dei parcheggi a pagamento in centro città, non fa intravvedere iniziative politico-amministrative funzionali all’effettivo rilancio del nostro territorio. La piccola e media impresa, il commercio di vicinato, il turismo, l’artigianato, i servizi e l’universo delle partite iva locali possono, al momento, contare sui soli aiuti statali. Nulla è stato fatto per sospendere o posticipare il pagamento delle tasse comunali a favore di imprese e cittadini alle prese con difficoltà economiche crescenti. Nulla è dato a conoscersi su eventuali strategie di ri-partenza proposte dall’amministrazione comunale e, magari, da concertare con le categorie e le rappresentanze sindacali per favorire e condividere decisioni coerenti con queste necessità".
"Si sta avvicinando quella che un tempo chiamavamo la “bella stagione” - sottolinea il gruppo - e di certo sarà una estate “diversa” che però potrebbe, pian piano, avvicinarci alla realizzazione di quel desiderio di normalità magari con la semplice possibilità di vederci concesso l’accesso al mare anche dalle altre province toscane così da immaginare il ritorno e la ripresa di un flusso turistico seppur ridotto ed interno. E come ci siamo attrezzati per questa eventualità? Quali sono gli strumenti di marketing territoriale che sono stati messi in campo? E non solo! Infatti, com’è noto, grazie all’interpretazione dell'articolo 2 comma 12 del Dpcm del 10 aprile scorso e all’intervento del Sindaco nei confronti del Prefetto, è stato concesso ai gestori degli stabilimenti balneari di iniziare i lavori di manutenzione nonché di tutte le attività di pulizia e sanificazione delle proprie strutture così da farsi trovare pronti per la stagione".
"Benissimo! - conclude - …ma con la stessa determinazione diciamo al primo cittadino di Massa che adesso è necessario ribadire che l’emergenza coronavirus non deve discriminare le spiagge libere comunali rispetto a quelle date in concessione ai privati. Se questa estate si potrà andare al mare, deve essere garantita a tutti e per tutti la libera fruizione degli arenili nel rispetto delle distanze e delle regole di sicurezza sanitaria perché anche le spiagge sono un bene comune fondamentale e irrinunciabile. Sa bene il Sindaco che l’accesso e il godimento del mare e delle nostre spiagge è un diritto sancito dal codice civile e che in ciascun comune le spiagge libere dovrebbero essere almeno la metà del territorio demaniale marittimo effettivamente utilizzabile. Per questo siamo fiduciosi perché, senza ulteriori “scivolamenti” privatistici affidando cioè agli stessi concessionari privati anche il controllo delle rimanenti spiagge libere, sarà in grado il Comune di coordinarsi con la Protezione civile, con le Associazioni, con le Pro Loco affidando agli ausiliari e ai volontari la miglior gestione organizzata dell’accesso al mare anche a chi non potrà permettersi di affittare una sdraio o un ombrellone in un bagno privato".