Siamo sconcertati dalle parole del Sig. Incoronato che sulla stampa continua a tenere un comportamento non conforme con la legge. Le norme nazionali sulle convocazioni dei consigli comunali richiesti da un quinto dei consiglieri sono chiare: il Presidente del Consiglio comunale è tenuto a convocare il consiglio comunale entro 20 gg dalla richiesta e non può, ribadiamo non può, modificare l'ordine del giorno indicato, né intervenire sul merito. Le critiche che sono state a lui rivolte circa l'esclusione della CGIL e l'inserimento di un'associazione filo-israeliana non sono politiche ma giuridiche. L'esposto che come Rifondazione Comunista, Movimento 5 Stelle, Massa Città in Comune abbiamo portato sul tavolo del Prefetto ha indotto il dott. Aprea a dare ragione alla nostra posizione con tanto di riferimenti legislativi e pareri del Ministero: quell'odg non poteva essere modificato e il Presidente del Consiglio Comunale doveva limitarsi alla convocazione. Per questo rimaniamo sconcertati.Nonostante la presa di posizione del Prefetto, fatta arrivare ufficialmente al Sig. Incoronato attraverso la quale diffida il Presidente del Consiglio comunale a modificare in futuro le richieste di convocazione di consigli comunali, le parole sulla stampa suonano come una sfida al Prefetto, rappresentante del governo sul territorio: ciò che rileva il Prefetto non è vero, sembra affermare Agostino Incoronato. Avremmo pensato che a seguito della "strigliata" istituzionale il Presidente del Consiglio tenesse fede al suo ruolo super-partes, riconoscesse l'errore commesso e mantenesse un profilo istituzionale consono alla sua carica. Invece conferma per l'ennesima volta, ricordiamo che non è la prima volta che riceve un richiamo ufficiale dal Prefetto per i suoi comportamenti, l'inadeguatezza nello svolgere il delicato compito di Presidente del Consiglio. Ci meravigliamo anche dei consiglieri di maggioranza che dovrebbero, per coerenza, adoperarsi affinché i lavori consiliari si svolgano nel rispetto delle regole visto che da loro sono sempre indicate come faro del vivere quotidiano e invece continuano a tollerare nel ruolo di garanzia istituzionale chi ha più volte dimostrato di non esserne capace. L'inciampo istituzionale del Presidente del Consiglio non è il primo, e temiamo che non sarà l'ultimo, e va ad inquinare la discussione democratica nella nostra città: noi non abbiamo certamente l'intenzione di lasciare cadere la cosa.