L'associazione Mycelium ha organizzato un flash mob di protesta per Gaza. Ecco la loro dichiarazione: "In questo momento storico, tra i più bui che l'umanità abbia attraversato negli ultimi decenni – sotto ogni punto di vista – non possiamo restare in silenzio. Non possiamo voltare lo sguardo mentre in Palestina si consuma, sotto gli occhi del mondo, un massacro. Non possiamo permettere che il genocidio diventi normalità. Per questo, domenica 21 settembre - giornata internazionale della Pace - alle ore 17 in Piazza Aranci a Massa, si terrà una staffetta artistico-musicale aperta a tutti e tutte: per unire le nostre voci in un messaggio di denuncia, di solidarietà e di umanità. L'iniziativa, in continua espansione grazie alle adesioni che stiamo raccogliendo (tra cui: Osservatorio Contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università – Freedom Flotilla SP – Comitato Le Voci Degli Alberi – Legambiente Massa Montignoso – Comitato Ugo Pisa – Forum per la Pace Lucca – Esse Maiuscola APS Pietrasanta – Luna Mater APS – INCONTROVOCI di Massarosa - Apuane Libere [elenco in aggiornamento]), prevede rappresentazioni artistiche, letture, canzoni contro la guerra, interventi sul tema e un flash mob dedicato alle vittime di Gaza. Ma non sarà solo una manifestazione simbolica o di sensibilizzazione: sarà un grido collettivo, per ribadire che siamo contro ogni forma di militarizzazione della società, contro il riarmo globale e locale. Contro la follia guerrafondaia che spinge le istituzioni a investire in armi, invece che in scuola, sanità, cultura, welfare, cura del pianeta. Ripudiamo la guerra in ogni sua forma: è una barbarie, una deriva disumana, una follia cavernicola che si traveste da soluzione politica, quando invece è solo il fallimento dell'umano. Non in nostro nome!Ogni vita conta. Ogni singola esistenza ha valore, a qualsiasi latitudine o longitudine. E oggi, più che mai, la vita umana viene sacrificata – e resa sacrificabile – per interessi commerciali, speculazioni geopolitiche, mire espansionistiche e profitti miliardari. Nel silenzio assordante dei media mainstream e nell'immobilismo della politica internazionale, si contano già oltre 65 morti morti e decine di migliaia di sfollati e Gaza City è sotto assedio. La città viene rasa al suolo palazzo dopo palazzo, quartiere dopo quartiere. Intere famiglie vivono intrappolate, senza via di fuga, senza acqua, senza cibo, senza corrente elettrica, senza rifugi, senza vie di salvezza. La popolazione civile – bambini, donne, anziani – è trattata come danno collaterale, come ostacolo da eliminare.Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condanna il genocidio e l'uso della fame come arma di guerra. Eppure tutto scorre inesorabilmente. E nel frattempo, come se non bastasse l'orrore in atto, c'è chi già si sfrega le mani al pensiero della "ricostruzione". Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, solo pochi giorni fa ha dichiarato che sono in corso trattative con gli Stati Uniti su "come spartire Gaza una volta che sarà rasa al suolo", descrivendo la Striscia come un'"opportunità immobiliare" da sfruttare.Parole agghiaccianti, che confermano quanto la logica della guerra sia, in realtà, anche una logica di profitto: distruggere per ricostruire, su macerie umane, nel silenzio complice del mondo. Di fronte a tutto questo, non possiamo restare fermi. Non possiamo restare zitti. Se oggi normalizziamo la disumanità, se lasciamo che l'orrore passi inosservato, che mondo lasceremo ai nostri figli e nipoti? Che senso avrà parlare di diritti, di democrazia, di umanità, se permettiamo che vengano cancellati nella pratica, giorno dopo giorno. La manifestazione di domenica non vuole essere solo un evento, ma un atto di resistenza collettiva, un momento per ritrovare la forza della comunità, dell'arte, della parola, del gesto condiviso. Perché la cultura è ancora uno spazio libero, e l'arte può ancora essere un'arma di pace. Perché restare umani oggi significa schierarsi: contro la guerra, contro ogni colonialismo, contro il riarmo, contro la militarizzazione delle nostre vite.Invitiamo tutti e tutte a partecipare, a portare un messaggio, una presenza. Per non permettere che l'indifferenza diventi normalità.Perché chi tace oggi, sarà complice domani. Si esibiranno con canzoni inedite e cover contro la guerra: Marianna Massa, Elena Cirillo, Ser (Marco di Lauro), Francesca Colombini, Emanuele Bonucelli e Ilaria Rappelli, Giulia Finocchi e Alessia Evangelista, Davide Grassi e il giovanissimo Mattia Iacopetti. Si ringrazia, per la collaborazione, il gruppo tecnico formato da Ettore Bigarani e Pierpaolo Poggi".
Non in mio nome: manifestazione per Gaza organizzata da Associazione Mycelium in Piazza Aranci a Massa il 21 settembre
Scritto da Redazione
Politica
19 Settembre 2025
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