Creare nuovi spazi verdi, “restituire” alla cittadinanza luoghi di aggregazione e socialità, sviluppare un tessuto urbano che sia in armonia con l’ambiente e la flora locale: sono questi, in soldoni, i cardini su cui poggia la riqualificazione delle città secondo il modello della transizione ecologica.
Seguendo questi principi, e utilizzando i fondi del Pnrr, il comune di Massa avrebbe deciso di mettere in sicurezza e riqualificare da un punto di vista ambientale l’ex colonia “Ugo Pisa” e il suo relativo parco a Marina di Massa: un progetto ambizioso, che però non trova l’appoggio della politica e delle numerose sigle ambientaliste radicate sul territorio.
Con un comunicato congiunto, Legambiente, Politikè, comitato “Nuovi Paesaggi Urbani”, 31 settembre circolo ARCI, associazione “Amici di Ronchi e Poveromo”, Europa Verde, Italia Nostra Massa-Montignoso, comitato Ambientalista Apuo-Versiliese, comitato dei cittadini per la chiusura della discarica ex Cava Fornace, comitato "Le voci degli alberi", associazione "Amici della terra", associazione Gasvezza, associazione Cipit, associazione “Custodi della Ceragiola”, comitato "In 500 sulla battigia" e associazione “l’Assiolo”, hanno infatti rimarcato come la proposta della giunta Persiani non sia effettivamente improntata a una visione ecologista, appellandosi direttamente all’assessore regionale Monia Monni e richiedendo di rimodulare il progetto includendo nel processo decisionale anche la cittadinanza e il mondo dell’associazionismo.
“Abbiamo analizzato il progetto in questione – si legge nella nota – nella consapevolezza che le evoluzioni climatiche impongono ai territori di realizzare interventi che liberino suolo, per facilitare sia il contenimento delle temperature che lo scorrimento delle acque, e quindi di rinunciare ad approcci urbanistici che vanno a consumare e impermeabilizzare il suolo: riteniamo che la soluzione proposta dall'amministrazione non sia in linea con questa visione, né con gli approcci riconducibili alle recenti soluzioni adottate nelle principali città nel mondo. E quindi, a maggior ragione, abbiamo chiesto alla nostra amministrazione di istituire un percorso partecipativo in modo da poter valutare idee e soluzioni alternative che possano portare a un progetto definitivo che sia il più condiviso possibile con la cittadinanza. Non abbiamo a oggi ottenuto alcuna risposta, e quindi chiediamo cortesemente a lei di farsi portavoce della nostra richiesta in qualità di assessore presso la nostra stessa amministrazione”.