Il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi ha fatto un excursus della storia della ristrutturazione della piscina di Carrara F. Tosi e dei suoi costi: “ La vicenda della piscina Tosi, finanziata nel 2022 con fondi del PNRR, è diventata un esempio emblematico di inefficienza e confusione amministrativa. Da quando è stato assegnato il finanziamento, sono trascorsi anni, ma il progetto è stato rimodulato ben tre volte, con modifiche continue che hanno portato a una serie di incarichi esterni costosi per ogni verifica, con cifre che si sommano a migliaia di euro. Se ne deduce che il progetto finanziato dall’Europa fosse sbagliato e sorge il dubbio che i professionisti che sono stati pagati per le verifiche non abbiano realmente lavorato per risolvere i problemi e abbiano semplicemente contribuito a rallentare ulteriormente il processo. L’assessore ai lavori pubblici Moreno Lorenzin, inizialmente, aveva parlato di un intervento per l’efficientamento energetico e aveva addirittura interrotto il cantiere per mesi, sperando di prendere un finanziamento da un bando della Regione Toscana. Poi inspiegabilmente ha cambiato idea, decidendo che l’efficientamento fosse superfluo. Ora, sembra che si stia cercando una giustificazione per non fare nemmeno la copertura, sostenendo che quella esistente è in ottime condizioni, ma, per maggiore sicurezza, si stanno spendendo altri 27 mila euro per una consulenza. La realtà sul cantiere della piscina Tosi, tuttavia, è ben altra e basta leggere gli atti per capire che su questo progetto ogni giorno c’è un cambiamento ed un incarico. Partiamo dal giugno del 2023, quando era stato approvato il progetto esecutivo dell’intervento per dell’importo complessivo pari a 1.878.118,00 euro ed erano stati aggiudicati i lavori alla Ditta CVC SRL di Arezzo al prezzo netto di 1.216.777,85 euro più IVA . In seguito c’è stato il primo fermo cantiere quando Lorenzini ha voluto partecipare al bando della Regione Toscana per l’ efficientamento energetico per poi fare dietro front. Ma le criticità sono anche altre perché oltre agli innumerevoli incarichi a vari professionisti esterni, al 31 di ottobre 2024 era stata approvata la prima rimodulazione del QTE dell’importo complessivo di 1.878.118 euro Due mesi dopo, cioè a dicembre 2024, la seconda rimodulazione del QTE dell’importo complessivo dell’intervento di 2.078.118 euro, con la quale tra le somme a disposizione erano stati cancellati 165mila euro per "lavori di adeguamento acustico, igrometrico ed efficientamento energetico". A marzo 2025 è stata approvata la terza rimodulazione del QTE dell’importo complessivo dell’intervento di 2.078.118 euro in quanto Lorenzini aveva di nuovo cambiato idea e aveva ripescato l'importo onnicomprensivo di 165 mila euro per "lavori di adeguamento acustico, igrometrico ed efficientamento energetico". È evidente una situazione decisamente confusionaria. In più, tra i variegati incarichi troviamo anche quello di “collaboratore del RUP per la fase di esecuzione dell’intervento suddetto” all’ingegner Michele Carollo dell’impresa MAFFEIS ENGINEERING SPA. Inevitabile chiedersi quanto costa questo cantiere sempre fermo e perchè i tecnici che hanno avuto gli incarichi sono pagati, visto che non si muove niente. Dopo più due anni di tira e molla arriva lo scoop che non si deve più rifare il tetto perché le lamiere della copertura e il pacchetto della coibentazione in essere risultano in ottimo stato di conservazione e che il loro smaltimento alle discariche autorizzate comporterebbe ingenti costi. Anche qui sorgono quesiti inquietanti: prima di questa visione miracolosa, nel progetto PNRR era previsto lo smantellamento di un tetto in ottimo stato con costi esorbitanti per smartirlo?. Sarebbe opportuna una spiegazione da parte dell’assessore Lorenzini. Intanto il cantiere è sempre chiuso e il tempo passa inesorabilmente: adesso bisogna da aspettare l’ approfondimento tecnico, fatto di saggi e prove, per capire se si può adeguare dal punto di vista sismico la copertura, senza la rimozione della stessa ed azzerare i costi di smaltimento. Quindi, anche se si è deciso che il tetto è in ottimo stato e non va più demolito, per saperlo veramente, ci vorrà un consulente dell’impresa Radaelli Tecna,Spa che ci costa 27 mila euro. Ma entro marzo 2026, la piscina deve essere collaudata e consegnata alla città, altrimenti saltano il milione e ottocento mila euro del PNRR, cosa che ribadisce anche l'assessore Lorenzini, siamo in ritardo e, quando avremo la conferma dei risultati delle analisi della ditta sulla copertura , potremo avere anche un nuovo e più preciso cronoprogramma”
Ristrutturazione piscina di Carrara: la lunga e confusa storia raccontata dal consigliere Bernardi
Scritto da Redazione
Politica
20 Marzo 2025
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