Lo sfratto per decadenza per mancata permanenza stabile nell’alloggio di una madre e di suo figlio messo in atto dal settore sociale del comune di Carrara non sarebbe corretto secondo il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi. “Tutto falso – ha detto Bernardi che ha spiegato - a seguito di una mia interrogazione in consiglio comunale, l’assessore al sociale Roberta Crudeli aveva dichiarato che l’avvocato della famiglia sfrattata, aveva inoltrato le controdeduzioni via PEC, sbagliando ufficio. Tutto falso anche in questo caso perché, il legale della famiglia, insiste a dire che la PEC era stata inoltrata correttamente. Peraltro l'avvocato, su presupposti stabiliti dalla legge, contestava alla dirigente Barbara Tedeschi che il provvedimento di decadenza doveva fondarsi su un’adeguata istruttoria ed una congrua motivazione, da cui avrebbero dovuto risultare gli elementi valutati dall’amministrazione, per pervenire alla determinazione assunta. In vero, la donna ed il figlio assegnatari definitivi dell’alloggio ERP, a causa della mancanza di lavoro, a turno si allontanavano dalla propria abitazione per andare a lavorare in altre zone. A tal fine quindi, non rileva l’elemento soggettivo della condotta tenuta dall’assegnatario, ma la circostanza obiettiva della mancata utilizzazione dell’abitazione, che la Polizia Municipale, inviata dalla Crudeli a fare i controlli, non è riuscita a dimostrare. Oltretutto la temporanea assenza dall’alloggio per motivi familiari, di salute, o di lavoro per la legge della Regione Toscana, può ritenersi legittima. Contro l’ atto di decadenza della Crudeli, la famiglia, attraverso il proprio legale, ha presentato rigorose e dettagliate controdeduzioni, chiedendo l’annullamento dell’atto stesso. I motivi che sono stati presentati sono: carente e contraddittoria motivazione, illogicità, contraddittorietà e difetto di istruttoria, travisamento ed erronea valutazione dei fatti da parte della Polizia Municipale che effettuava qualche controllo non però con i tempi previsti dalla normativa ( tre mesi ). Infatti l'art 38 “Accertamento della situazione del nucleo familiare e decadenza dall’assegnazione” all’art 3 comma a( legge R T 2/2019) recita: “l’assegnazione può decadere quando gli assegnatari non abbiano utilizzato l'alloggio, assentandosi per un periodo superiore a tre mesi” . L’avvocato della donna e dei di lei figlio lamenta , appunto, la falsa applicazione della norma appena citata, asserendo l’insufficienza degli accertamenti eseguiti dalla Polizia municipale e afferma, in proposito, che gli accessi siano stati eseguiti in orari e secondo modalità non congrue e in ogni caso incompatibili con gli impegni di lavoro e della vita di relazione della famiglia. Asserisce, altresì, che un provvedimento così gravoso non possa essere assunto se non supportato da una approfondita istruttoria che tenga conto, ad esempio, dei consumi delle utenze domestiche. Quindi come avevo anticipato in Consiglio comunale, il vicesindaco Roberta Crudeli dovrebbe immediatamente in autotutela, cancellare l’atto di decadenza. Invece abbiamo saputo che, dopo le sue solite illazioni sopra le righe e fuori luogo in aula, ha poi provveduto alla sospensione temporanea dell’esecuzione del provvedimento di decadenza. Ma non basta! Perché sa bene di essere nel torto più assoluto e di non poter giocare sulla testa di persone bisognose, che vanno a cercare lavoro in altre zone, perché qui non lo trovano. È necessario che venga confermato in via definitiva l’assegnazione al nucleo familiare costituito da una madre col proprio figlio, nell’alloggio ERP di proprietà del Comune di Carrara, dove risiedono”.
Sfratto non corretto per una madre e suo figlio: il consigliere Bernardi chiede l'annullamento del provvedimento
Scritto da Redazione
Politica
27 Marzo 2025
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