È ormai chiaro a tutti: lo spostamento del mercato settimanale di Massa in viale Roma si è rivelato un autentico fallimento. A denunciarlo con forza è Confimpresa, per voce del referente Guadagnucci, che parla senza mezzi termini di “scelta scellerata e dannosa per l’intero settore ambulante”. «Avevamo avvertito l’amministrazione – spiega Guadagnucci – che il trasferimento sarebbe stato un disastro annunciato. Ma come spesso accade, le nostre segnalazioni, fatte più volte anche in sede di maggioranza, sono state sistematicamente ignorate. Oggi, purtroppo, i fatti ci danno ragione: i lavoratori sono allo stremo, gli incassi sono crollati fino al 90 per cento, e le condizioni in cui siamo costretti a operare sono indecorose. Nessun servizio igienico per operatori e clienti, spazi angusti e impraticabili, disagi ovunque. Una situazione insostenibile». E mentre gli ambulanti affrontano tutto questo, c’è chi – denuncia ancora Confimpresa – prova persino a mistificare la realtà: «Alcuni, in un tentativo maldestro di scaricare le proprie responsabilità, sostengono che il trasferimento sia stato richiesto da noi operatori. È una menzogna colossale – prosegue Guadagnucci – e offende la nostra dignità. Nessuno tra noi ha mai chiesto di essere spostato in un’area inadatta e priva di servizi essenziali». A rafforzare la protesta degli ambulanti c’è anche un sondaggio interno condotto tra gli operatori: «La stragrande maggioranza si è detta fortemente contraria a questo spostamento, che non ha portato alcun beneficio, ma solo danni. Non si tratta di semplici lamentele – conclude Guadagnucci – ma di dati concreti: famiglie intere sono in ginocchio, costrette a subire le conseguenze di decisioni calate dall’alto, prese senza consultare chi lavora ogni giorno sul campo». Ma non basta: a rendere la vicenda ancora più grave è il fatto che lo spostamento del mercato in viale Roma era stato presentato come “sperimentale”. Ebbene, dopo circa 40 mercati e quasi 10 mesi, non è stato ancora comunicato né il reale motivo di questa scelta – che, come abbiamo sempre denunciato, non rispondeva a nessuna reale esigenza – né l’esito di questa sperimentazione. Un silenzio assordante, che rappresenta una mancanza di rispetto inaccettabile verso chi lavora, investe e contribuisce al sostentamento della propria famiglia. La richiesta degli ambulanti è chiara: «Se l’amministrazione non è in grado di assumersi le proprie responsabilità e di correggere le proprie scelte fallimentari, allora abbia almeno il coraggio di ammettere il proprio fallimento. Perché chi governa senza ascoltare, senza rispetto e senza competenza, non è degno del ruolo che ricopre. È ora di rimettere al centro il lavoro e la dignità delle persone».
Confimpresa Massa continuerà a farsi portavoce delle istanze degli ambulanti, chiedendo soluzioni concrete e immediate per risolvere una crisi che non può più essere ignorata.