"L'amministrazione Persiani, con ostinazione - inizia così la nota di Stefano Alberti, consigliere gruppo partito democratico del comune di Massa - persegue l'approvazione definitiva della variante "Sogegross", con la quale vuole destinare a commerciale il lotto 1 dell' area ex Dalmine, comparto produttivo quasi del tutto industrializzato e con una forte presenza di aziende, altamente qualificate, nel settore della nautica. Fin dall'avvio del procedimento e ora anche nelle motivazioni espresse nelle osservazioni, tanti soggetti ed enti istituzionali, si sono detti contrari alla variante. Sorda ed indifferente alle critiche ricevute nonchè ai tanti NO, che l'atto di variante ha sollevato, l'amministrazione comunale stessa, non manifesta alcun ripensamento".
" Non è bastato il NO del Consorzio Zona Industriale Apuana - ha continuato lo stesso Alberti - che giudica la variante in contrasto con le finalità fondative della Z.I.A.( Zona Industriale Apuana) e del Consorzio Z.I.A.; o la contrarietà dell'amministrazione provinciale di Massa Carrara che nelle osservazioni presentate evidenzia la non coerenza e i probabili profili di incompatibilità con gli obiettivi operativi degli "insediamenti prevalentemente produttivi" del P.T.C.( art.33); e neppure col rispetto e la dovuta attenzione, è stato recepito il parere è la netta presa di posizione della Regione Toscana che, nelle osservazioni presentate, rileva elementi sostanziali di incoerenza con il PIT - PPR, il Piano Strutturale del Comune di Massa (art.123 e art.85) e dello stesso Regolamento Urbanistico. Ad oggi, è stata ignorata dall'amministrazione anche l'opposizione degli operatori economici delle attività produttive, del commercio e sindacati del settore commerciale locale, tutti preoccupati per le conseguenze che questa variante potrà produrre in diversi settori, rendendo il loro futuro più incerto e insicuro. Ma, contro tanti e qualificati pareri, con una evidente forzatura e arroganza di giudizio, l'amministrazione Persiani vorrebbe imporci l'idea che quando si parla di attività produttive in zona industriale si deve pensare non solo alla manifattura, all'industria e all'artigianato, ma anche al commerciale. E intanto con una ordinaria variante semplificata, senza la procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica), senza uno studio di impatto della stessa sul tessuto commerciale cittadino e del comprensorio apuano, si stravolgono vincoli, prescrizioni, indirizzi del Piano di indirizzo Territoriale-PPR, del Piano Strutturale, e del Regolamento urbanistico".
Ma allora - ha concluso Alberti stesso - "Considerato che la variante al RU si rende necessaria esclusivamente per consentire, nel solo lotto 1 dell' ACO.2.01, l' insediamento di una attività di commercio all'ingrosso...(come - scritto nel testo della delibera di variante), è bene porsi qualche interrogativo : risponde al principio del rispetto della libera concorrenza insediare in un'area industriale un colosso commerciale con una variante "ad personam " (?); e ancora: se questa amministrazione vuole aprire al commerciale in zona industriale perché non lo fa cambiando gli strumenti urbanistici senza forzature a favore di singoli soggetti?"Nel mese di maggio il gruppo consiliare del Pd ha promosso un partecipato incontro pubblico sul tema. Oggi più che mai, serve unire il fronte di chi sostiene le ragioni del NO alla variante Sogegross, promuovere un dibattito aperto in città per la difesa e lo sviluppo delle attività produttive in zona industriale e contrastare una scelta dal dubbio scopo e per niente fine a sé stessa.