“Il sindaco Arrighi si è sottratto al confronto democratico sul lapideo nel tavolo delegato a trattare argomentazioni inerenti l’interesse pubblico, per cui siamo sbigottiti per la supponenza e la mancanza di rispetto mostrata”. La critica arriva dal consigliere Massimiliano Manuel che ha aggiunto: “La mossa del sindaco ha tutto il sapore dell’ammissione di gravi errori, con l’anteposizione dell’ ego al bene comune ed ai doveri per il ruolo ricoperto nei confronti della nostra comunità. Dopo due anni di proclami per la “svolta epocale”raggiunta con la firma delle convenzioni, come era prevedibile, è arrivato l'effetto boomerang. È evidente, a questo punto, che il Pd per decenni ha amministrato la politica del marmo assieme alla CGIL in stato confusionale, visto che gli imprenditori ormai traghettano il diritto ad escavare fino al 2042 senza che nessuno abbia mosso un dito. Il sindaco Arrighi peraltro se l’è giocata in modo sleale, omettendo di dire che le convenzioni erano state firmate senza che gli industriali conoscessero preventivamente i modi di attuazione delle stesse, come sarebbe stato coerente e funzionale. Persino il Disciplinare per la realizzazione dei progetti ex art. 21 che contiene disposizioni in merito alle gare in modo disordinato, unitamente a modalità operative che inducono alla predisposizione di ricorsi amministrativi, è stato presentato mesi dopo l’atto della firma . Per ciò che attiene la tracciabilità, Fratelli d’Italia ricorda che nel 2021 il TAR aveva bocciato la delibera dei 5 Stelle e sancito che, prima di emanare una nuova norma regolamentare assistita da sanzioni amministrative, il comune avrebbe dovuto prevedere un adeguata fase sperimentale basata sul principio di collaborazione con le imprese del marmo. Quindi non rimane che stigmatizzare l’operato della Arrighi che, assieme al dirigente Bruschi, hanno ottusamente ignorato che una ditta del lapideo si era già dotata di un know how , anche in presenza della proposta del consulente fiorentino costato ai cittadini più di 40 mila euro, di una procedura di blockchange. Ma non solo, il sindaco si è rifiutato di cogliere il tema degli “informi”, proposto al fine di riconoscere le diverse fattispecie dei siti estrattivi e il loro diverso impatto a seconda della tipologia di materiale presente nelle cave. Non a caso, nelle scorse settimane sono arrivati al comune ben 14 ricorsi, presentati da 32 diverse società contro il Regolamento . E cosa dire invece del procedimento delle concessioni legate alla cosiddetta filiera corta, decollato con l'incidente della famosa “ manina “ su atti nati in un modo e, rapidamente cambiati in corso d'opera ? Un giallo politico/amministrativo ancora tutto da risolvere. Dopodiché ecco partire una macchina che vorrebbe sostenere le prese di pozione del sindaco, ma che gira a vuoto. Nella mischia il PD plaude il gesto plateale ed arrogante del sindaco e sostiene che “Quelli confusi sono gli industriali e bene ha fatto Arrighi a interrompere il tavolo”. Entra a gamba tesa nel dibattito anche Guido Bianchini del gruppo Serena Arrighi sindaco, che annuncia che Arrighi ha fatto bene a buttare all’aria il tavolo perché è inaccettabile l'ennesimo ricorso collettivo. Fratelli d’Italia tuttavia , non può esimersi dal lanciare un appello alla maggioranza: “Per il bene della città e dei cittadini riflettete ed assumetevi quelle responsabilità che ogni amministratore dovrebbe avere a tutela del bene comune ” e, anche se è evidente che le questioni fondamentali come il marmo sono passate in secondo piano rispetto alla presunzione personale del sindaco, dal canto nostro continueremo a far sentire la nostra voce dall’opposizione, sempre impegnandoci per il bene della nostra città.
Tavolo del lapideo saltato: la critica del consigliere Manuel
Scritto da Redazione
Politica
22 Ottobre 2024
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