Arriva dalla consigliera Maria Mattei, l'appello accorato, rivolto al presidente del consiglio comunale di Carrara Crisitano Bottici e a tutti i capigruppo in consilio, per convocare un consiglio comunale straordinario sul tema scottante della sanità. "Finalmente, si sono levate le voci preoccupate di stimati e riconosciuti professionisti che si sono fatti sentire, con grande chiarezza, in merito a controverse scelte aziendali quali il riordino del servizio di anestesia - ha scritto Maria Mattei - È un fatto molto importante che rafforza le critiche espresse dai sindacati sulla gestione della salute nella nostra provincia e, soprattutto, riconosce i dubbi che da tempo i molti comitati cittadini sollevano sull’ offerta sanitaria ospedaliera e territoriale in una provincia che, proprio perché paga le conseguenze di un territorio avvelenato dalla ex zona industriale, dovrebbe essere al centro delle migliori scelte possibili da parte di Regione e Asl Nord Ovest. Abbiamo letto la risposta, scomposta e sgradevole, che i dirigenti Asl hanno dato a loro ex dipendenti. Credo che mentre questi ultimi hanno il sacrosanto diritto di criticare scelte aziendali sbagliate, non condivisibili e calate dall’alto, il tono stizzito del vertice Asl, definito come “intimidatorio” da autorevoli rappresentanti sindacali, sembra rivelare le difficoltà di dirigenti che mostrano tutte le proprie incapacità e debolezze. I cittadini di Carrara sono quelli che forse più di altri “hanno dato”, in nome di una riorganizzazione provinciale della Salute che vedeva il NOA come ospedale per acuti, al centro di un sistema sanitario che doveva puntare su assistenza territoriale, pieno utilizzo del Monoblocco, potenziamento della rete ambulatoriale e della prevenzione. Secondo il nuovo Annuario pubblicato dal Ministero, negli ultimi 10 anni sono stati chiusi 95 ospedali, 1 ogni 10, e tagliati 30.000 posti letto rispetto al 2020. Per contro l’assistenza territoriale è spesso al palo, l’ADI fa pochi progressi, i medici di famiglia hanno notevoli difficoltà.
Sul territorio carrarese abbiamo visto una dirigenza Asl che:
*non ha saputo attuare le prescrizioni antincendio del Monoblocco;
*ha regalato ai pazienti un sistema ambulatoriale in container che spesso si arrendono alle piogge;
*non sembra saper risolvere i problemi delle liste di attesa nemmeno per i pazienti oncologici, in una zona dove fioriscono i centri diagnostici privati che stanno riempiendo i vuoti della sanità pubblica con il risultato che “se puoi pagare ti curi, altrimenti ti arrangi”
* ha impiegato, per realizzare la Casa di Riposo a Fossone, oggi struttura per le Cure Intermedie, tanto di quel tempo che gli Austriaci ci avrebbero costruito cinque Teatri alla Scala e i Borbone altrettanti Teatri San Carlo;
* parla da decenni di Scuola Infermieri a Carrara, senza nulla di concretamente realizzato.
Il territorio ha le sue peculiarità e mi chiedo he cosa significhi, per Regione Toscana e Asl, “omogeneizzare.” Forse, che lo stesso numero di anestesisti in ostetricia deve valere per ospedali come il nostro, che fa 2000 nascite l’anno e per altri in Toscana che ne fanno molti meno? I temi sono tantissimi e non è possibile enunciarli tutti, per questo credo sia tempo che la parola torni al Consiglio Comunale. I cittadini di Carrara, troppo spesso si trovano scodellati provvedimenti presi in luoghi decisionali lontani. Una discussione che possa porre sul piatto tutte le informazioni, analizzi i problemi della nostra sanità, chieda una parola chiara in quanto a soluzioni agli organismi preposti, non è più rinviabile".