"Alle porte di Carrara si estende un viale che, per la sua importanza strategica, dovrebbe rappresentare il vero biglietto da visita dell’economia apuana. È un asse produttivo vitale, sede di decine di piccole aziende, officine, magazzini e – soprattutto – dello stabilimento Baker Hughes, colosso energetico internazionale con oltre mille dipendenti. Eppure, Viale Zaccagna oggi si presenta come una zona completamente abbandonata: buche, immondizia, marciapiedi inesistenti, illuminazione carente e persino carcasse d’auto lasciate a marcire. Durante un temporale la situazione diventa drammatica: le pozzanghere si trasformano in laghi, il viale in un torrente e la visibilità in un miraggio. In queste condizioni pedoni e ciclisti rischiano la vita ogni giorno, tra assenza di marciapiedi, scarsa illuminazione e segnaletica inesistente. È dunque paradossale che una delle aree produttive più importanti della provincia, direttamente collegata alla rete industriale di Baker Hughes – che realizza moduli destinati al colosso americano Venture Global per la fornitura di gas naturale liquefatto (LNG) – versi in tali condizioni di degrado.
A luglio 2025, Eni ha annunciato la firma di un accordo ventennale con Venture Global per l’acquisto di due milioni di tonnellate di GNL all’anno: un’intesa strategica per la sicurezza energetica nazionale, che passa anche dalle tecnologie e dai moduli prodotti proprio nello stabilimento Baker Hughes di Carrara.Una notizia di rilievo internazionale, passata quasi sotto silenzio a livello locale, nonostante coinvolga direttamente uno dei poli industriali più avanzati del territorio. Carrara, insomma, contribuisce all’approvvigionamento energetico dell’Italia e dell’Europa, ma continua a convivere con buche, allagamenti e marciapiedi inesistenti.Tradotto: mentre lo stabilimento lavora per alimentare i flussi energetici del Paese, la strada che lo serve è piena di buche e acqua stagnante. Dentro i cancelli, sicurezza e ordine. Fuori, caos e abbandono. La contraddizione è lampante. La Baker Hughes ha investito in tecnologia, sicurezza e formazione, diventando un modello industriale a livello nazionale.
Ma basta varcare i cancelli per ritrovarsi in un paesaggio da periferia dimenticata. C’è poi un aspetto che molti ignorano: un incidente nel tragitto casa-lavoro può essere riconosciuto come infortunio sul lavoro. Il che significa che l’incuria delle strade non è solo una questione di decoro urbano, ma un tema di responsabilità istituzionale e di tutela dei lavoratori. Chi si fa male in quelle condizioni non paga solo la disattenzione altrui: la subisce. E se oggi il numero di incidenti resta contenuto, è solo grazie alla cultura aziendale di prudenza e sicurezza, non certo al contesto che la circonda. Sul piano amministrativo, la responsabilità è condivisa. Il comune di Carrara, guidato da Serena Arrighi, deve garantire manutenzione urbana, segnaletica e sicurezza pedonale. La Provincia di Massa-Carrara, fino a pochi mesi fa presieduta da Gianni Lorenzetti, gestisce la rete viaria e le infrastrutture principali. Nel frattempo, mentre i cittadini rischiano di affondare nel fango, Lorenzetti è stato eletto consigliere regionale.
Alla recente iniziativa pubblica organizzata dalla Baker Hughes – alla quale erano presenti la sindaca Arrighi, il sindaco di Massa Persiani e la Prefettura – lui non c’era, un’assenza che in molti hanno notato. Un caso? Difficile crederlo.Chi vive e lavora sul viale non chiede miracoli, ma risposte concrete.
Serve un tavolo tecnico immediato tra Comune, Provincia, aziende e cittadini per pianificare, entro 30 giorni, un intervento strutturale che preveda: rifacimento dei marciapiedi e dell’illuminazione; nuova segnaletica e sicurezza pedonale; sistemazione delle fognature e drenaggio dell’acqua piovana; bonifica delle aree degradate e rimozione dei veicoli abbandonati. Alla Baker Hughes si chiede di proseguire nel proprio impegno di sensibilizzazione dei lavoratori – invitandoli, nei transiti mattutini, a utilizzare monopattini o biciclette dotate di luci e segnalatori luminosi – e di continuare a sollecitare le istituzioni pubbliche affinché l’impegno privato trovi finalmente un adeguato sostegno pubblico, facendosi portavoce di un’istanza già espressa anche da noi: l’istituzione di un servizio pubblico di autobus lungo la tratta stazione–stabilimento. Un collegamento che anni fa esisteva e che garantiva una mobilità sicura e sostenibile. La linea, conosciuta come “Avenza–Mare”, era utilizzata non solo dagli operai, ma anche da cittadini e turisti: un tempo rappresentava un vero e proprio ponte tra il cuore produttivo della città e la fascia costiera. In conclusione, Baker Hughes rappresenta un’occasione rara: occupazione, innovazione, competenze, un’opportunità che il territorio dovrebbe saper cogliere e proteggere, se vuole offrire un futuro ai propri giovani.Ma il biglietto da visita – quello esterno ai cancelli – racconta tutt’altra storia. Così i ragazzi crescono vedendo che l’eccellenza c’è, ma è circondata dal degrado. E allora non stupiamoci se, alla prima occasione, fanno come l’acqua piovana su Viale Zaccagna: scorrono via, senza più tornare.









