Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una cittadina di Carrara: "Oggi è la Festa del Papà, ma, purtroppo, da quattro anni, io non posso più abbracciare il mio in questa ricorrenza. Mio padre Giuliano, di 87 anni, era ospite della RSA "Regina Elena" di Carrara, in un reparto dove si trovava bene. Quando scoppiò l’epidemia di covid nel 2020 fu spostato in un altro reparto e messo insieme a persone con problemi psichici e questo gli causò un disagio insopportabile, tanto da supplicare il trasferimento in un altro reparto. Ma tutto fu inutile e mio padre, per le sue richieste ricevette anche insulti e offese. Il 25 di agosto 2020, venni avvisata dalla RSA che, in seguito ad un diverbio con un altro ospite molto aggressivo, mio padre aveva subito una ferita alla testa. Fu ricoverato d'urgenza all’ospedale delle Apuane, dove gli fu riscontrato un grave trauma cranico, con varie emorragie, che ne causarono la morte dopo 15 giorni di agonia. Tengo a precisare che la denuncia ai Carabinieri fu fatta dai medici di neurologia, venne effettuata l'autopsia, che confermò il collegamento fra il trauma subìto e il decesso. Ma non bastò e il caso di mio padre venne archiviato. Decisi, tuttavia, più volte, di chiedere, tramite il mio avvocato, almeno un risarcimento danni alla struttura, per mancata sorveglianza, ma la Rsa ha declinato sempre ogni responsabilità e non ha mai risposto alle mie successive richieste. Forse non avrò mai giustizia per mio padre ma non smetterò di cercare di ottenerla. Almeno questo devo a mio padre e a me, che convivo con il dolore dei ricordi tutti i giorni. Mi auguro che gli enti preposti adottino sistemi di sicurezza validi per le strutture che accolgono anziani e deboli, come ad esempio l'installazione di telecamere che attestino la verità".MTB
Anziano morto per essere stato picchiato da un ospite della Rsa in cui si trovava: l'amaro ricordo della figlia
Scritto da Redazione
Cronaca
19 Marzo 2025
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