Di fronte alle massime Autorità Cittadine e Provinciali, nella Sala della Resistenza gremita di pubblico, si è tenuta l’attesa conferenza dell’Arch. Bruno Manfredi sulla Villa Massoni di Massa, al centro di complesse vicende che ne hanno determinato la situazione di degrado strutturale e, infine, condotto l’autorità giudiziaria ad interessarsi dello storico complesso.
Il saluto ai presenti è stato portato dal presidente di Apuamater Ammiraglio Enzo Menconi, mentre l’arch. Claudio Palandrani ha introdotto il relatore.
In questa fase delicata, il rischio concreto è che la città perda definitivamente uno dei suoi più importanti riferimenti storico-culturali. L’Associazione Apuamater, che ha organizzato l’incontro, ha inteso evitare sottolineature polemiche preferendo offrire alla cittadinanza un’occasione di conoscenza “vera” della Villa come insostituibile bene culturale comune.
Per conseguire questo obbiettivo ha affidato all’Arch. Bruno Manfredi, che nell’arco di quasi mezzo secolo ha svolto approfonditi studi e dettagliate rilevazioni sulla struttura architettonica della villa realizzando anche una rigorosa catalogazione delle opere d’arte in essa contenute (statue in marmo, vasche, vasi, sarcofagi, colonnati, ecc.), il compito di darne conto al vasto pubblico.
L’obbiettivo è stato pienamente raggiunto. Lo attesta non solo il numero dei presenti ma soprattutto l’attenzione profonda manifestata nei confronti della ricca e documentata esposizione del relatore, da parte di un pubblico estremamente qualificato che ha colto tutto il valore e il significato del contributo offerto.
Della villa Massoni si parla molto ma pochi sono, in realtà, coloro che hanno avuto occasione di visitarla ed apprezzarne gli aspetti architettonici, artistici, decorativi e simbolici.
Molto interessante – una vera “scoperta” per molti presenti - è stato il fatto che il vasto podere che circonda tutt’oggi la villa era destinato ad uso agricolo e che la presenza di sorgenti d’acqua - da ciò il nome di Villa della Polletta -, assicurava la possibilità di costante irrigazione delle colture che vi si praticavano, in particolare gli agrumi, la vite e l’olivo. Proprio questo carattere “produttivo” del podere di pertinenza, rendeva il complesso della villa un “unicum” nella sua particolare tipologia.
Spazio è stato dedicato anche a ricordare le figure dei principi di Massa, che l’hanno accresciuta sotto il loro governo, ma anche uomini che la possedettero nel tempo, come Pantaleone del Nero, il conte Adolf Fredrik Munck, il marchese Gaspero Massoni. Ciascuno arricchì la villa rendendola quella meraviglia che i massesi – tutti – sono chiamati a conoscere e, oggi, a difendere.
Il degrado che purtroppo affligge da tempo la storica struttura, ha causato crolli di alcune parti di solai e danni generali diffusi, ma con adeguati e solleciti interventi il pieno recupero filologico e funzionale sarebbe sicuramente possibile e certamente auspicabile, con l’intervento imprescindibile delle autorità civili e degli organi amministrativi preposti.
Anche la rete regionale della Rai è stata presente ed ha mandato in onda un servizio a corredo giornalistico della conferenza.