E' morto poco prima delle 13 di oggi, nel centro S. Maria alla Pineta in via Don Gnocchi a Marina di Massa dove era ricoverato a causa della sua malattia, il giornalista e scrittore, vera e propria memoria storica di Carrara, Vittorio Prayer. Lascia quattro figlie, dalla più grande Eleonora alla più piccola Berenice che compirà fra poco 18 anni. Nel mezzo Eva e Beatrice.
Non lo abbiamo mai conosciuto di persona, ma ci abbiamo parlato molte volte al telefono, carattere burrascoso e sanguigno, dialettica senza sconti, battute mordaci e nessun pelo sulla lingua. Né sulla penna. Ci eravamo imbattuti nella sua persona tanti anni fa, a inizio anni Novanta, quando, con Marco Gasperetti e chi scrive, formavamo la triade dei corrispondenti da Livorno a Massa Carrara passando per la Versilia e Lucca. Era irruento, andava diritto al nocciolo della questione, aveva uno spiccato senso della notizia, a volte anche troppo e si lanciava in caccia di scoop che trovava senza fatica, ma che spesso gli procuravano qualche grattacapo. Gli si perdonava quasi tutto, però, per via di quella sincerità e onestà intellettuale che lo contraddistinguevano.
Alcuni anni fa collaborò anche alla Gazzetta di Massa e Carrara e, indiscutibilmente, i suoi pezzi erano quelli che raggiungevano il numero più alto di visualizzazioni. Al telefono era un fiume in piena, si entusiasmava come un neofita del mestiere, amava il giornalismo e gli spiaceva sorprendere con le sue memorie e i suoi racconti.
Era malato da tempo, prima per una polmonite dietro la quale, però, si nascondeva un male ben peggiore. La figlia Eleonora lo aveva sentito all'apparecchio verso le 12.30 e quando la direzione dell'ospedale l'ha avvisata della morte del genitore, ha commentato, inizialmente, pensando ad un errore di persona. Purtroppo, invece, non era così. All'improvviso Vittorio se ne era andato. Finalmente, in pace. I funerali si terranno sabato mattina 19 ottobre alla chiesa di S. Francesco a Carrara alle 10.